Alla dodicesima edizione di attività del festival dedicato alle creazioni audiovisive d’artista provenienti da paesi dell’area mediterranea, Artegiovane quest’anno ha deciso di dedicare uno special focus su una serie di temi e problematiche più ampie, così come testimoniate dalla complessa situazione politica in pieno corso di trasformazione in molti paesi del Medio Oriente. La rassegna dunque intende offrire non solo un programma sostanzialmente rinnovato, nel corso delle tre serate (5-7 ottobre) sempre presso la Fondazione Merz, a Torino, ma si articola offrendo nuovamente una serie di appuntamenti con la danza contemporanea, mantenendo il carattere interdisciplinare dimostrato negli anni. La manifestazione, come già in passato in collaborazione con l’associazione MosaicoDanza di Natalia Casorati, offrirà l’occasione per due performances di danza: NIJI di Francesca Cinalli il 5/10 e Variazioni magnetiche di Perypezye Urbane il 7/10.
Grazie all’attività di avvicinamento e contatto svolto in questi anni anche dalla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, per questa nuova edizione, quale tema si è scelto di suggerire una riflessione a partire dall’idea di “intervallo” – salto, dislivello o pausa che dir si voglia – momento di urgente riflessione in questa delicata e complessa fase storica in cui intere popolazioni, migranti quanto residenti, si trovano a vivere e dovere fronteggiare una ancor più problematica e vasta situazione d’emergenza in cui anche cultura artistica e società civile devono ritrovare un ruolo primario nel ridefinire e suggerire possibili obiettivi comuni.
Proprio nell’anno delle cosiddette “primavere arabe” – straordinario insieme di momenti epocali, allargatisi lungo tutti primi mesi di quest’anno – è avvenuta la ricomparsa all’onore delle cronache di figure sociali e pubbliche quasi scomparse dai media, ovvero le vaste masse di giovani, disoccupati, famiglie con redditi bassi, voci nuove pronte a richiedere diritti e rappresentanza in contesti socio-politici dominati da un pesante immobilismo e da una storica gerontocrazia.
Articolata lungo tre sere, la rassegna rivolgerà una serie di sguardi esplorativi, incentrati su di un insieme di grandi temi che possano fungere da sottile linea rossa nel tentare di percorrere le dense e difficili situazioni venutesi a creare in punti nodali della più vasta mappa geopolitica contemporanea. Seguendo alcuni criteri di esplorazione e di riflessione critica individuati dai programmi dei curatori ospiti, Akram Zaatari per Radical Closure e Gabriel Soucheyre per The Mediterranean Gap, la rassegna dedica alle molteplici e differenziate prassi artistiche provenienti dall’area medio-orientale una prima piattaforma per invitare il pubblico a soffermarsi con rinnovata attenzione a situazioni e punti di vista d’ artisti visivi oltre la cronaca quotidiana.
Come nelle passate edizioni verrà presentato anche un catalogo bilingue (italiano/inglese) contenente immagini e materiale critico su tutti i lavori selezioni per i programmi.
I programmi di VIDEO.it 2011 saranno poi presentati nei mesi a venire da ArtegiovaneSicilia, da ArtegiovaneMilano e da ArtegiovaneRoma.
Calendario
mercoledì 5 ottobre
h. 20.45 – Benvenuto e presentazione della rassegna 2011 (a cura di Francesco Poli e Francesco Bernardelli)
h. 21- Presentazione dei programma The Mediterranean Gap (1a parte) – selezione dal festival Videoformes
h.22 – Interludio: NIJI di Francesca Cinalli
h. 22.30 – Presentazione del programma Radical Closure: 1) I prigionieri
giovedì 6 ottobre
h. 21- Presentazione dei programma The Mediterranean Gap (2a parte) – selezione dal festival Videoformes
– pausa –
h. 22.15 – Presentazione del Programma Radical Closure: 2) I segni visibili della guerra
venerdì 7 ottobre
h. 21 – Presentazione del programma Radical Closure: 3) Al confine
h.22.15 – Interludio: Variazioni magnetiche di Perypezye Urbane