Il 15 Ottobre 2011 la Galleria Fumagalli di Bergamo inaugura la quarta personale di Chiara Dynys nei suoi spazi. Per l’occasione l’artista espone in anteprima italiana”Clean Your Eyes”, il progetto che ha sviluppato nell’ultimo anno della sua ricerca, e che sarà esposto nel corso del 2012 in prestigiose tappe europee. Il progetto e` realizzato attraverso una fase di ricerca fotografica svoltasi principalmente in Italia, in Argentina e in Siria e una fase plastica, per cui sono state realizzate le “cornici” monocromatiche aggettanti gia` appartenenti per forma e concetto al linguaggio artistico di Chiara Dynys.
La serie di immagini, che si rivelano per quello che sono -monocromi/paesaggi – solo a un occhio paziente e “ripulito”, si inscrive in cornici “barocche”, molto evidenti e “ingombranti”, realizzate in gesso dello stesso colore di base dell’immagine incorniciata, bianco, azzurro, rosso e oro. Il tema del fuoco, dell’aria del ghiaccio e dei deserti, che si mostra nelle opere attraverso la simbologia del colore, è inteso non in maniera colta ma elementare: sono la matrice del diluvio di immagini a cui siamo sottoposti ogni giorno e sono la base per la costituzione del mondo visibile. Diverse interpretazioni dei quattro elementi sviluppano differenti linguaggi, distinguono dalla radice diverse culture, raccontano la nostra storia ma anche la preistoria.
“Clean Your Eyes” è un progetto che nasce dalla sensazione, dal desiderio e dall’urgenza di “ripulire” lo sguardo, e di “resettare” la mente: la natura basilare, elementare, immediata, ritratta nelle fotografie non esiste più (la foto ne è già un filtro potente), ma la cornice assolve in questo caso al duplice scopo di allontanarla ancora di più dal nostro sguardo, di isolarla, e quindi, finalmente, di tornare almeno a considerarla, a vederla. Se lo stato di natura è un’utopia, la cultura – cioè la foto, la cornice, il simbolo, la metafora, il contesto – è l’unico strumento per poterne mantenere almeno una memoria e una nostalgia.
Proprio a completare questo pensiero, sarà in mostra anche “Passages”, un video realizzato nel 2010 che riprende in lunghi piani-sequenza gli interminabili labirinti dell’Archivio Centrale dello Stato a Roma: informazione, memoria, nostalgia, cultura, ma anche livellamento e oblio sono le contraddizioni che l’essere umano vive al momento in cui cerca un’interpretazione del mondo appena superiore al livello di pura sopravvivenza biologica.