CHI: Ellen Altfest, Anna Betbeze, Joe Bradley, Anne Collier, Rosson Crow, Roe Ethridge, Teresita Fernandez, Jason Gringler, Tamar Halpern, Adam Helms, Josh Kolbo, Josephine Meckseper, Sam Moyer, Angel Otero, Janaina Tschape, Sara VanDerBeek, Lisa Yuskavage + Juliana Romano.
DOVE: Brand New Gallery – Milano
QUANDO: 22 settembre – 29 ottobre 2011
COSA: Una collettiva abbastanza variegata in cui, a parte l’origine territoriale comune, manca altra coesione. Ogni artista affronta un percorso individiale e sono presenti quasi tutti i medium possibili: pittura, fotografia, video, tele elaborate, disegni, dipinti, collage. Un’opera per artista: le fotografie di Anne Collier incarnano la società dell’immagine hollywoodiana, Sam Moyer interviene sulle grandi tele con candeggina e inchiostro realizzando così opere astratte, anche Angel Otero parte da grandi tele, ma i colori sono vivaci e la stoffa, trattata con resine sintetiche diventa tridimensionale. Inquientate la figura femminile presentata dal video di Janaina Tschape. Tra tutti la più interessante, soprattutto se si va a vedere altre sue opere, è sicuramente Anna Betbeze il cui tappeto corroso nasconde una volontà di distruzione del bello, del comodo, un processo fisico che mira destabilizzare il senso comune. Nella saletta in fondo ci sono anche i ritratti di donna di Juliana Romano, carini.
PERCHÈ: Linda Yablonsky, giornalista newyorkese, raccoglie una manciata di artisti per raccontare New York oggi. Quella della grande mela è una scena artistica sempre chiacchierata e seguita, a New York si detta tendenza nonostante non siamo più nei rigogliosi anni Settanta. Nonostante la globalizzazione il gusto e le mode d’oltre oceano restano sempre peculiari, dettate probabilmente dalla maggiore influenza della storia dell’arte recente e dalla mancanza del nostro ingombrante bagaglio storico. Il perché entrare in galleria quindi è presto detto, che sia o meno il futuro bisogna sempre tenere le antenne alzate.