Il 28 ottobre inaugura a Mestre lo spazio di Sottobosco, associazione no profit finalizzata alla creazione di una piattaforma indipendente per la progettazione culturale. Dal comunicato stampa: Abbiamo riattivato uno stabile in labodisuso mettendo in moto un meccanismo di riconversione che lo ha restituito al tessuto urbano e ai suoi abitanti in quanto spazio per la produzione culturale. Il progetto è il frutto di una ricerca condotta nel quartiere Piave, una porzione della città di Mestre che si presenta come un laboratorio aperto per la complessità sociale e culturale che ospita e che per il suo assetto urbanistico restituisce in modo chiaro le risultanti economiche e sociali dei processi urbani contemporanei.
Da Dicembre 2010 abbiamo lavorato ad una mappatura degli spazi abbandonati o poco appetibili dal punto di vista immobiliare e commerciale, individuandone alcuni con le giuste caratteristiche strutturali e di accessibilità. Dopo questa fase è iniziata la trattativa con i proprietari degli immobili, attraverso la quale Sottobosco ha ottenuto il comodato d’uso per un periodo di due anni in cambio dei lavori di ripristino estetico. Oggi, dopo la ristrutturazione realizzata grazie ai numerosi contributi dei nostri sostenitori, lo spazio Sottobosco si presenta come un’ambiente flessibile e multifunzionale: è composto dallo studio di progettazione del collettivo, da un laboratorio officina e da un’area di carattere pubblico che ospita l’archivio artisti di Sottobosco, una libreria dedicata alle realtà no profit e un punto di distribuzione di free press.
L’appartamento sarà anche la sede nella quale si svolgeranno gli ShowDesk, le Poetry Lectures, i workshop con gli artisti e le altre attività. Lo spazio è stato pensato come risorsa condivisibile, luogo aperto al quartiere e punto di partenza per una serie di attività capaci di innescare pratiche partecipative attraverso il coinvolgimento dei comitati di quartiere e le associazioni che operano sul territorio. L’obiettivo è fare in modo che lo spazio si configuri come centro di produzione culturale attivo anche sul piano locale e community specific.
Grazie a: Giuditta Ambrosini, Loriana Ambusto, Francesca Amoroso, Emanuela Ascari, Gastrovisione, Caterina Benvegnù, Filippo Berta, Giulia Bini, Emanuele Braga e Maddalena Fragnito, Valeria Burgio e Alberto Muffato, Riccardo Caldura, Giulia Casula, Andrea Cioffi, Leone Contini, Manuela Contino, Danilo Correale, Raffaella Crispino, Valentina Curandi e Nathaniel Katz, Giulia D’Amaro Valle, Giuseppe D’Onofrio, Pietro D’Onofrio, Roberto De Pol, Nicolò Degiorgis, Valerio Del Baglivo, Paolo Delfini e Alessandra Villa, Ruggero Delfini, Gaetano Di Matteo, Aurora Di Mauro, Simona Di Meo, Pasquale Esposito, Nicola Genovese, Riccardo Giacconi, Silvia Giambrone, Francesca Golini, Emanuela Iorio, Jacopo Jarach, Flavia Lanza, Giulia Lasen, Lucia Leuci, Librateria il Punto, Bruno Manna e Giovanna Pellicari, Massimiliano Manna, Eva Marisaldi, Pietro Mele, Marika Miano, Marinica Montanaro, Luca Francesco Panico, Maria Pecchioli, Lisa Perosino, Camilla Pietrabissa, Martina Pignataro, Camilla Pin, Postcards From Beirut, Giuliana Racco, Annalisa Rinaldi, Claudia Rossini, Maria Rufino, Mariette Schiltz e Bert Theis, Marco Sgammato, Thomas Sito, Federica Sosta, Giulio Squillacciotti, Carlo Steiner, Marcello Tedesco, Fabrizio Vatieri, Valentina Vetturi, Enrico Vezzi, Marco Villani, Simona Vitagliano, Angela Zurlo.