La XIV edizione del Premio Pino Pascali si inaugura a Polignano a Mare (Bari) sabato 29 ottobre 2011 alle 19. La commissione composta da Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali, Giusy Caroppo critico d’arte, Carlo Berardi, curatore indipendente, Annalisa Milella, giornalista, ha assegnato il riconoscimento agli artisti Bertozzi&Casoni motivando così la scelta:
“Giampaolo Bertozzi e Stefano dal Monte Casoni, introducono nella storia della scultura occidentale segnali di discontinuità rinnovando la ricerca formale della ceramica in chiave concettuale e iper-realistica. Dosando sapientemente artificio, mimesi ed ironia gli artisti rappresentano una realtà post-consumistica logorata e imprigionata nell’universo della simulazione.”
.Nella mostra, a cura di Carlo Berardi e Jason Lee, vengono proposte opere dal 1999 al 2011, filo conduttore è l’omaggio alla simulazione del quotidiano, la rappresentazione dello scarto, del rifiuto urbano, della distruzione per mano dell’uomo della natura, sono questi gli elementi basilari della poetica dei due celebri artisti. Bertozzi & Casoni conducono lo spettatore nel reame dell’iperreale, dove tutto è falsificato, un mondo disneyano ma crudele, nulla di favolistico dunque, ma tutto quello che circonda l’uomo è solo un accumulo dei nostri scarti.
Non mancano le citazioni colte, come il rifacimento in ceramica in identica dimensione di celebri oggetti del design italiano; intrigano i rifiuti poggiati sul finto-tavolino da bar anche questo in copia e scala perfetta; in chiave surreale e poetica l’opera Madonna scheletrita con taglia-erbe in ceramica policroma lascia lo spettatore attonito. In mostra un grande bidone di petrolio dal titolo Bamby con in cima il tenero cerbiatto che lì ha trovato la sua dimora tra gli scarti di civiltà.
Il quotidiano viene rovesciato, come in una clessidra: da un lato immaginiamo la nostra vita lucidata a nuovo, un mondo perfetto e patinato, dall’altro siamo sommersi dalla spazzatura, dal rifiuto, i più vistosi prodotti dell’uomo. La contrapposizione tra l’estetica del bello e del brutto emerge con forza. Sculture forti, scomode, giocate su temi attuali, realizzate con l’antica tecnica della ceramica rivisitata da personali e incredibili sperimentazioni che rafforzano le classiche categorie filosofiche dell’artificio e della mimesi a cui Bertozzi & Casoni si ispirano.