Quali sono i rapporti che intercorrono tra opere artistiche e funzioni cerebrali? Se ne discute a Prato nel convegno Arte e Cervello

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Sabato 12 Novembre 2011 dalle ore 8.30 alle ore 14.00 presso il Salone Consiliare della Provincia di Prato, in Palazzo Banci Buonamici, via Ricasoli 25 a Prato, si terrà un convegno dal titolo Arte e Cervello, durante il quale alcuni studiosi di varia estrazione culturale affronteranno uno dei temi più affascinanti del dibattito neuro-scientifico e filosofico odierno, che è quello dei rapporti che intercorrono tra opere artistiche e funzioni cerebrali.

La Neuroestetica è una disciplina neuro-scientifica nata recentemente sulla scia delle scoperte di un grande scienziato, Semir Zeki, che ha messo in evidenza come le arti visive devono obbedire alle leggi del cervello visivo, sia nella fruizione che nella creazione. Zeki, (che è stato ospite con una sua personale al Museo Pecci Milano nel maggio 2011) analizza le cause dell’impatto estetico di una pittura che utilizza linee rette, come quella di Mondrian, di Malevic o Newman, o di quella dei Fauves post-impressionisti, dove l’uso del colore prescinde dalla rispondenza alla realtà o di quella cubista, da lui giudicata “un’arte fallita perché i cubisti hanno voluto fare ciò che ai neuroni non riesce: separare la forma dal colore”. In estrema sintesi, l’arte, dice Zeki, è concepita dall’artista ed apprezzata dal suo pubblico grazie ad una serie di operazioni che si svolgono nel cervello dell’uomo e quindi anche l’esperienza estetica è soggetta alle leggi che regolano le attività cerebrali e le strutture nervose coinvolte, siamo animali visivi, animali spaziali, per i quali, secondo il modello di approccio psico-cognitivo da lui elaborato, il confine tra arte e scienza pare destinato ad annullarsi.

Su questi argomenti si confronteranno neurologi, psichiatri, neurofisiologi, che studiano da anni le basi neurobiologiche della creazione artistica. Il confronto sarà arricchito dall’intervento della Prof. Chiara Cappelletto dell’Università di Milano, una delle maggiori studiose Italiane dei rapporti tra estetica e filosofia della mente e dal contributo di scrittori come Sandro Veronesi ed Edoardo Nesi e dal responsabile dell’area artistica del Museo Pecci di Prato Stefano Pezzato, che affronteranno il tema di come queste scoperte neuro-scientifiche possano arricchire l’orizzonte entro cui si muove l’artista di oggi. Un capitolo di particolare interesse sarà quello di come la malattia neurologica possa alterare, distruggere e soprattutto influenzare la creazione artistica. Il convegno per la ricchezza dell’argomento trattato e per le diverse formazioni culturali degli autori chiamati ad intervenire si offre come una occasione di incontro su un tema di interesse comune e trasversale sullo scenario culturale attuale.

 

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