Sabato 5 novembre scorso a Torino, in occasione di Artissima sono stati annunciati i vincitori della III edizione di 6ARTISTA, il programma di residenze d’artista rivolto a giovani talenti under 30 che vivono in Italia, ideato dalla Fondazione Pastificio Cerere con l’Associazione Civita e sostenuto da Allianz.
Tra le oltre cento domande, pervenute da tutta Italia e valutate dal comitato scientifico composto da: Luca Massimo Barbero, Gabriella Buontempo, Mario Codognato, Ginevra Elkann, Francesco Manacorda, Nunzio, Bartolomeo Pietromarchi, Marcello Smarrelli, Daniela Zangrando, sono emerse le candidature di: Francesco Fonassi e Margherita Moscardini, nominati vincitori della III edizione del premio. I due artisti avranno la possibilità di risiedere per sei mesi a Roma, presso la Fondazione Pastificio Cerere, e per altri tre presso la Cité Internationale des Arts di Parigi. Entro la fine del 2012, al termine dei complessivi nove mesi di residenza, il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenterà la mostra dei progetti realizzati durante questo periodo di studio e di ricerca.
Il comitato ha premiato i due artisti “Per la qualità della loro ricerca e per l’originalità dei progetti proposti, nella convinzione che la residenza offerta da 6ARTISTA possa costituire una concreta occasione di crescita”.
Per Francesco Fonassi la giuria ha ritenuto che “il programma di residenza presso la Fondazione Pastificio Cerere e la Cité Internationale des Arts siano il contesto ideale per un’ulteriore crescita professionale. L’artista nel suo lavoro ha sviluppato un discorso coerente e trasversale, che unisce un approccio di stampo performativo rivolto allo spazio pubblico, con interventi sonori di musica sperimentale. Il suo interesse nel catturare attraverso il suono gli aspetti più nascosti del reale, si è evoluto nel tempo in procedure più articolate, che utilizzano il suono appunto per amplificare la presa di coscienza dello spazio. Il progetto che realizzerà durante la residenza ruota attorno alla figura dell’atleta svizzero Walter Steiner e alla caduta che invalidò il suo ultimo salto di prova ai mondiali del 1974”.
Per Margherita Moscardini la giuria si è così espressa: “Il lavoro di Margherita Moscardini muove da un’indagine puntuale e intelligente sui rapporti che intercorrono tra immagine e paesaggio, sia naturale che architettonico, sulle forme con cui questo viene rappresentato quale oggetto di rappresentazione. Considerando la sua ricerca recente, abbiamo ritenuto che la residenza potesse costituire una preziosa opportunità, portando il suo lavoro a confrontarsi con contesti differenti ed internazionali. Confidiamo nel fatto che il tessuto architettonico, storico, sociale e artistico di Roma e di Parigi, possano costituire validi strumenti di evoluzione del suo lavoro, offrendo il tempo, lo spazio e un’occasione espositiva per prendere concretamente forma”.