Capita spesso di imbattersi in artisti di successo che fanno venir alla mente una subitanea domanda: “come fa costui ad aver tutto questo successo?” la risposta ovviamente non è così intuitiva, molto dipende dallo spiccato senso per l’attitudine commerciale che trasuda dalle opere dell’artista in questione e dalle dinamiche di mercato che si costituiscono attorno ad esse. A volte però questo benedetto artista è talmente privo di talento e visione creativa che il segreto del suo successo rimane un mistero insolubile.
Uno di questi misteri viventi è Richard Phillips, giovane pittore classe 1962 proveniente dal Massachussets nonché pezzo forte della premiata scuderia Gagosian. Solitamente Phillips è autore di gigantesche tele di stampo iperrealista che raffigurano idoli della pop music, modelle famose, attori di grido e politici. Si tratta di ritratti in primissimo piano che si riallacciano allo stile pittorico delle copertine dei magazine patinati anni ’50 e ’60.
Per quanto i dipinti siano eseguiti con un’ottima abilità tecnica, essi non riescono ad essere più di quello che sono vale a dire degli esercizi di stile noiosi e puramente accademici. Una ricerca che non sviluppa un punto di vista critico, non prende una determinata posizione e non ha più nulla da riportare in superficie quella del baldanzoso Phillips, eppure la sua arte (che ci giunge secoli dopo l’avvento della Pop Art) vende alla grande.
I ricchi collezionisti possono così arredare le proprie case con i volti delle loro stars preferite. Ne consegue che la Phillips-mania si nutre di star system e cattura lo star system, tutti lo vogliono e tutti vorrebbero essere il soggetto dei suoi dipinti. Ultimamente l’artista ha deciso di passare alla fotografia, eseguendo alcuni scatti per il celebre fashion magazine Elle. Tra luci sbagliate ed inquadrature storte le foto sembrano essere il frutto del saggio di fine anno di una scuola di fotografia. Tutto questo però non sfiora l’animo di Phillips che ancora una volta se ne torna a casa col suo bel carico di verdoni e di popolarità.