CHI: Mi ha stupito molto scoprire che Francesco La Fosca è del 1957, non conosco l’artista e in rete le informazioni a riguardo non sono molte. Artista attivo dagli anni Ottanta, ha all’attivo mostre personali principalmente in gallerie sparse per l’Italia, ma con qualche puntata europea. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private, tra cui il Kunst Museum di Bonn, il Mart e il Museion.
DOVE: Galleria Alessandro De March – Milano
QUANDO: 16 novembre 2011 – 14 gennaio 2012
COSA: In mostra sono presentate quattro opere. La prima si nota dalla strada: Costellazione consiste in una vetrata posticcia, messa accanto a quella esistente, che l’artista ha distrutto in più punti. Poi la scultura che da il titolo alla mostra Sassi non scagliati a memoria, un cumulo di sassi legati assieme con filo di rame in una geometria instabile. Terza opera è Attaccapanni, contro ogni aspettativa si tratta davvero di un attaccapanni, a rappresentare gli indumenti usati di chi ha compiuto le azioni implicite nelle prime due sculture. Infine, al piano inferiore, una video-installazione intitolato La giostra. Ci si trova al bancone di una giostra di campagna, ma non si può mirare ai barattoli perché dietro di essi scorre un video in cui Charlie Chaplin de Il grande dittatore fluttua su paesaggi psichedelici.
PERCHÈ: Ho esordito dicendo che mi ha sorpreso scoprire l’età dell’artista, questo perché volevo perdonare la frammentarietà della mostra con la giovane età del suo esecutore, e invece no. Un evento che funziona a metà, inizia bene, ma cozza sull’attaccapanni e la sua fattura grezza. Concettualmente il discorso presentato è coerente, senza colpi di genio, ma preciso. Poi però nella forma ci si perde andando in calare, se Costellazioni ferma il passo e invita a entrare, pur essendo magari un po’ scontata visivamente ben esprime l’impetuosità del gesto. Con Sassi non scagliati a memoria la tensione continua, grazie ad un complesso reticolo di filo che esprime una forza compressa, e poi ecco tre felpe appese. Un peccato, anche il video è simpatico, ma tecnicamente un po’ debole.