Proprio in questa settima viene a mancare Henry Kennneth Alfred Russel, meglio noto come Ken Russell. Nato nel 1927 e spentosi il 27 novembre 2011 era oramai ai giorni nostri un forse pò dimenticato, tuttavia nemmeno io conosco sue opere successive agli anni Novanta… probabile che nemmeno ce ne siano.
Spulciando la sua biografia lo trovo come pilota della Royal Air Force, in pratica l’areonautica militare del Regno Unito, poi come coreografo, infine come fotografo… mi astraggo un attimo a pensare e mi sovviene Conrad e la vita reale che contraddice (o non lo fa) quella fantastica… eppure Conrad scrisse la nota frase “è difficile spiegare che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando”… dunque vivere o pensare? Essere o scrivere?
Ma non è il mio punto centrale. Accostato a Ken Russell trovate usualmente il termine gotico o grottesco. Cosa intendo per film gotici grotteschi? Non soltanto la presenza di elementi surreali, stranianti, bensì una maniera di fare struttura.
Una struttura non lineare non chiusa, non esatta, non un cerchio appunto, ma una visione a tratti allucinata, di sicuro appuntita, come guglie di una torre gotica, spigolosa poichè non esattamente logica.. nessun balzo temporale, nessun mondo parallelo, è la narrazione stessa ad essere appuntita e semi-illogica.
Perlopiù nei pochi articoli usciti in italiano lo trovo definito come regista dello scandalo, e in effetti il suo I Diavoli fu scomodo: il medio evo non era quella canonico e la spiritualità non era esattamente politicamente corretta, chi lo recensì positivamentte rischiò il posto quando addirittura non lo perse… così leggo.
E tuttavia per osannarlo (dato che sempre se uno muore va osannato) non sappiamo far altro che scrivere che era scandaloso. Come se questo di per se fosse già merito o pregio, attributo positivo a prescindere nella società dello spettacolo. E forse lo è davvero in un mondo 40 esatti anni dopo I Diavoli ancora imbrigliato lento impacciato ottuso. Un tempo in cui è possibile scrivere che è meglio non studiare e fare figli, in pratica aprendo concettualmente e (addirittura supeandola concettualmente) alla paradossale visione di Idiocracy, bellissimo film, si guardi l’inizio per capire di cosa parlo.
Ebbene scandali a parte per me non erano provocazioni ma visioni, e Ken Russell non era solo scandaloso, era anche un grande regista… ti lasciava scosso inquieto disordinato e questo disordine era la logica conseguenza di una visione altera e altra, acuminata, da acume e non solo appuntita.