Schema Ponzi nell’arte contemporanea? dove finisce il “fare sistema” ed inizia la truffa vera

di Redazione Commenta

Chissà se davvero esiste un “cartello” dell’arte contemporanea, una sorta di Schema Ponzi che promette forti guadagni alle vittime, sempre che esse siano disposte a gettare nel calderone altri nuovi investitori. Questa catena di Sant’Antonio mirata ad ottenere ingenti ritorni economici e soprattutto a breve termine è una sorta di marketing piramidale della truffa e come già ipotizzato nel nostro incipit, potrebbe attecchire anche nel dorato mondo dell’arte, a patto che non lo abbia già fatto.

Giusto pochi giorni or sono il Guardian ha pubblicato la notizia della scoperta di uno sconcertante giro di estorsioni nel mondo dell’antiquariato. Migliaia di dealers, organizzatori di fiere e case d’asta sono stati per lunghi anni bersagliati da un manipolo di traders internazionali che li hanno costretti a pagare migliaia di euro sotto forma di inserzioni pubblicitarie fasulle. Cosa ha spinto le vittime a pagare tali somme non è ben certo ma un’indagine internazionale sta cercando di gettare un poco di luce su questo losco meccanismo. Si diceva antiquariato, ma noi siamo interessati all’arte contemporanea. Ebbene, giusto lo scorso anno negli Stati Uniti era comparsa l’ipotesi dell’esistenza di un cartello dell’arte contemporanea costituito da prestigiose gallerie e da collezionisti, ai danni di altri ignari collezionisti. Alla fine un povero acquirente ha deciso di denunciare il fatto alle autorità ma nel risultante processo la corte chiamata a giudicare sull’intero fattaccio non ha emesso alcun verdetto di condanna ed ha anzi confermato l’inesistenza del fatto.

Aste truccate da franchi tiratori, collezionisti che mettono in vendita un’opera e successivamente la ricomprano per gonfiare le quotazioni, musei che operano acquisizioni di opere di determinati artisti ed opere che non possono essere rivendute prima di un tempo prestabilito. Queste pratiche non sono poi così rare nel mondo dell’arte contemporanea e francamente sarebbe già un bel traguardo arrivar a comprendere dove finisce il “fare sistema” ed inizia la truffa vera e propria.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>