La Galleria Tiziana Di Caro di Salerno inaugura il 17 dicembre Angustia Blanca, seconda mostra personale nei suoi spazi di Monica Alonso (A Fonsagrada, Lugo, 1970). La mostra prevede opere realizzate nel periodo tra il 2009 ed il 2011, attraverso cui Monica Alonso intende presentare la sua nuova linea di lavoro fortemente connessa alla terapia “psico – spaziale”, che consiste nel localizzare reazioni di carattere psicologico ed emotivo, spingendosi oltre il discorso artistico o estetico, e trasformando gli spazi espositivi in luoghi di percezione e analisi, che stimolano lo spettatore a costruire una personale dimensione terapeutica.
Da qualche anno Monica Alonso ha concentrato il proprio campo d’indagine sull’angoscia, che ha già trattato in una grande installazione intitolata Angustia Fria – Angustia Caliente (Angoscia Fredda – Angoscia Calda), realizzata durante la residenza – premio CAM di Arte Plastica, che l’ha vista viaggiare dalla Norvegia al Brasile, passando per differenti luoghi, al fine di sperimentare le variazioni emozionali derivanti dai cambiamenti di temperatura, che erano state oggetto di Calor, la sua prima mostra personale a Salerno nel 2008.
Il progetto espositivo Angustia Blanca è inteso come un sistema stimolatore capace di indurre il visitatore a sentire la propria angoscia. Partendo dall’espressione “avere carta bianca” l’artista lascia che lo spettatore costruisca, in totale libertà, la propria dimensione emotiva, e apre tutte le possibilità rispetto alla paura, quindi al suo riconoscimento, la sua localizzazione e, infine, il suo possibile controllo.
Le opere in mostra sono tutte bianche, solo marginalmente variano l’assunto cromatico verso il color carne. Angustia Blanca (2011) è un’installazione spaziale formata da due grandi casse – cabine – sarcofagi, che offrono allo spettatore la possibilità di essere ospitato, in modo da poter sperimentare uno scenario legato all’angoscia in vita, e immaginare uno stato di angoscia dopo la morte. La possibilità di sperimentazione si amplia ulteriormente attraverso Angustia de Viaje (2009 – 2011), opera realizzata al fine di viaggiare con l’angoscia, nell’intenzione di invocarla, sentirla, viverla. Si tratta di una valigia contenente Angoscia Fredda, Angoscia Calda e Antidoto: Amore. Un foglietto di istruzioni indica come utilizzarla. Altra opera da viaggio è Des – equilibrio de Viaje (2010 – 2011), un’opera composta da due piccoli letti, uno azzurro e l’altro giallo. Allo spettatore viene offerta la possibilità di viaggiare con lo squilibrio, provocarlo con l’idea di attingere alle dimensioni nascoste della nostra interiorità. Anche qui un foglietto di istruzioni ne indicherà le istruzioni d’uso.
La mostra si completa con la presentazione del progetto Capsulas Ti, un’opera su cui Monica Alonso sta lavorando dal 2004 e che prevede la compilazione di un questionario da parte dello spettatore, le cui risposte saranno il contenuto delle opere, in una forma di ritratto esistenziale ed emotivo, sempre più spesso rivolto alla concreta valorizzazione non dell’emotività dell’artista, bensì a quella dello spettatore.