Lo studio d’arte contemporanea Pino Casagrande è lieto di ospitare (dal 26 gennaio al 16 marzo 2012) per la prima volta nei suoi spazi l’artista svizzera Ursula Mumenthaler. In mostra una selezione di oltre 20 fotografie che testimoniano i diversi lavori sullo spazio risalenti alla metà degli anni novanta, fino alla recente serie berlinese “Eingezäunte Brachflächen in Berlin” del 2007.
Lo spazio e la luce sono le linee guida essenziali per entrare nei lavori di Ursula Mumenthaler che a partire da interventi pittorici all’interno di edifici industriali dismessi come fabbriche, garage, sanatori e hotels, traccia perimetri geometrici che risolve in campiture di colore monocrome, poi racchiuse in un’unica prospettiva fotografica, quella frontale dell’osservatore. Da luogo come spazio vissuto in prima persona, a luogo come habitat universale, l’artista sentirà poi il bisogno di allontanarsi dalla geometrizzazione della forma come pratica pittorica, per cercare la stessa nell’edificio in quanto architettura. Da qui la serie “Agra” presente in mostra, che rivela la simmetria della forma nel suo naturale stato di disfacimento edile. Nella serie berlinese invece, fotografie di più piccole dimensioni raccontano lo stato selvaggio di alcune aree appartenenti al centro della città, nella zona est della vecchia Berlino, dove la vegetazione insieme con gli edifici, si è sviluppata e ha preso il sopravvento nello spazio circostante. Il punto di vista rimane frontale e l’immagine mantiene un’inquadratura lineare, in cui è facile riconoscere la tensione geometrica dell’artista.
Ursula Mumenthaler è nata nel 1955 nel cantone Argovia in Svizzera. Compie la sua formazione di base all’Ecole supérieure d’art visuel di Ginevra e di Basilea. Prosegue poi il suo percorso professionale con dei lunghi soggiorni tra Londra, Praga, Roma, Guernsey (GB), Berlino, Rotterdam e di nuovo Ginevra, dove risiede attualmente. I suoi interventi sulle architetture e le sue fotografie sono presenti in diversi paesi e le sue opere sono state pubblicate in numerose riviste, fra le quali Werk, Bauen+Wohnen, Creative Camera, Lapiz International Art Magazin e Kunst und Architektur, mentre il suo importante intervento alla Peter Merian Haus di Basilea è sfociato in un libro: H. Zwimpfer, Peter Merian Haus, Birkhäuser Verlag, Basel-Berlin-Boston 2002. Alcuni lavori sono stati esposti di recente per la Kunsthaus Baselland nella collettiva «Meubler la solitude» a Muttenz, mentre la Galleria Hans-Trudelhaus di Baden ha presentato la sua ultima mostra individuale (2008). Di particolare interesse il progetto “Passage” del 2010 a Rotterdam in cui è intervenuta con una complessa installazione cromatica lungo un corridoio di 200 metri. In svizzera è rappresentata dalla galleria Gisèle Linder di Basilea.