Così Damien Hirst ha monopolizzato questo lungo inverno dell’arte contemporanea. Il suo faraonico progetto Damien Hirst The Complete Spot Paintings 1986-2011 è finalmente partito e tutte le Gagosian Gallery sparse per il globo sono state prese d’assalto da exhibition-goers, vips, esperti del settore, collezionisti, artisti e semplici appassionati. Tuttavia, dietro le luccicanti paillettes di un sistema sempre pronto al sensazionalismo ed al colpo d’effetto, l’impresa di Hirst può aiutarci a riflettere su alcuni meccanismi che regolano la produzione ed il mercato dell’arte contemporanea.
Hirst ha dichiarato di lasciare ai suoi assistenti la realizzazione degli spot paintings: “mettere mano a questo tipo di dipinti mi annoia parecchio” avrebbe dichiarato l’artista alla stampa internazionale. Ciò ha fatto infuriare i puristi e la critica, persino David Hockney si è scagliato duramente contro Hirst, che tra l’altro avrebbe eseguito solo 5 dei 1.400 dipinti attualmente in mostra. Parlare di “artigianato” e manualità può far sorridere nel 2012, specie se si prendono ad esempio la Factory di Andy Warhol, l’arte concettuale o i murales di Sol LeWitt inviati tramite Fax ed eseguiti dagli assistenti a migliaia di chilometri di distanza. Appare palese che la manualità non è più l’unica caratteristica in grado di misurare la carica creativa di un artista, questo purtroppo è un dato oggettivo. Eppure quando parliamo di pittura ci appare impossibile credere che l’artista non sia il vero artefice delle sue opere. Hirst può aiutarci ad aprire gli occhi, anche se non è detto che ciò che vedremo debba per forza piacerci. The Complete Spot Paintings è stato possibile grazie a prestiti di opere provenienti dai 150 dealers più potenti del mondo, la Spot Challenge (competizione che permette ai visitatori di partecipare ad un concorso con in palio una stampa di Hirst ) prevede che il sorteggio sia concesso a chi riesce a visitare tutte le sedi Gagosian prima della fine della mostra, le opere in mostra hanno quotazioni da capogiro.
Chi può permettersi tutto ciò? Direi l’1% della popolazione mondiale, vale a dire coloro i quali hanno in mano il potere e di conseguenza decidono le regole di ogni gioco. The Complete Spot Paintings e’ il chiaro manifesto di un sistema costruito dai ricchi per i ricchi, un sistema in cui è possibile spendere cifre astronomiche per dei pois colorati, delle patterns tessili anni ’60, delle mutazioni genetiche del Twister della Hasbro per cui l’artista non si è nemmeno sporcato le mani. Appare chiaro che è impossibile amare Hirst ed i suoi Spot Paintings, poiché essi non riflettono nulla di ciò che la gente vive,vede o pensa. Essi rappresentano solamente una serie di punti che non mettono fine ad un periodo, bensì aprono una spaccatura all’interno della storia dell’arte. Uno stanco cliché per ricchi che nessuno riesce a fermare.
Micol Di Veroli