Sotto la direzione artistica del compositore Yann Robin, Controtempo presenterà l’Ensemble intercontemporain, Garth Knox, l’Ensemble l’Itinéraire, l’Ensemble Multi-latérale e il PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble. La parte elettronica di ogni concerto sarà realizzata dallo GMEM Centre National de Création Musicale de Marseille. I concerti di questa terza edizione si terranno presso Università La Sapienza – Sala Aula Magna, presso l’Auditorium Parco della Musica – Teatro Studio, e negli spazi del Grand Salon dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.
L’Ensemble intercontemporain, creato da Pierre Boulez nel 1976, aprirà il festival il 24 gennaio alla Sapienza con il noto programma di Domeniche alla periferia dell’impero di Romitelli, eseguita nel 2011 in occasione della seconda edizione di Controtempo, la Sequenza VI per viola di Luciano Berio, e Vortex Temporum di Gérard Grisey, uno dei principali compositori della prima edizione del festival nel 2010, anche lui scomparso prematuramente.
Garth Knox il 25 gennaio presenterà a Villa Medici un concerto per viola e interpreterà un’opera di Romitelli eseguita poche volte, Ganimede assolo di viola, e Naturale di Luciano Berio. Seguiranno poi alcuni studi composti da Garth Knox per viola, e la creazione di un pezzo nato e scritto a Roma da un borsista di Villa Medici, Geoffroy Drouin.
Il 27 gennaio gli ensemble L’Itinéraire et Multilatérale si riuniranno in un unico concerto a Villa Medici per un doppio ritratto Michaël Lévinas / Fausto Romitelli. Michaël Lévinas, anche lui pioniere della corrente spettrale, si esibirà in Concerto pour un piano espace N°2. Si tratta di un’ampia ricerca sul suo Étude pour un piano espace, presentata al pubblico durante la prima edizione di Controtempo nel 2010.
La serata conclusiva del festival si terrà presso l’Auditorium Parco della Musica dove sarà eseguita An Index of Metals dal soprano Donatienne Michel-Dansac e dal PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble sotto la direzione di Jean Deroyer.
Fausto Romitelli è uno dei pochi compositori contemporanei che hanno dimostrato di essere in grado di attingere con abbondanza dai suoni della musica rock a quelli della musica techno, e che ne ha sostenuto l’uso come una sorta di dichiarazione militante. Il tratto più specifico del suo impegno artistico è stato quello di coniugare un’armonia molto sensuale, molto “francese” (che colpisce alla fine del suo lavoro con una tonalità libera) con una riflessione critica e a sua volta affascinata sulla saturazione della comunicazione tecnologica e la violenza del suo impatto, che oggi ha influenzato un’intera generazione di compositori.