C’è poi chi, come Studio La Città di Verona, ha deciso di partecipare per l’ultima volta ad una fiera a causa dell’inconcludenza di questo tipo di manifestazioni. Eppure il sempre più crescente numero di manifestazioni di mercato organizzate all’estero, va un poco a cozzare contro tali affermazioni. “Io ho venduto. Io invece no”, il ritornello è sempre lo stesso degli anni passati ma stavolta il numero di bollini rossi diminuisce e la pressione sale alle stelle.
L’arte contemporanea è roba da ricchi, direbbe qualcuno, ma per crear prestigio e un’aura di sofisticatezza bisogna conservare le apparenze e fingere di esserlo . In questo piattaforme come Frieze si dimostrano ben più preparate mentre la nostra organizzazione sente il peso degli anni e sotto le scarpe lucide il calzino bucato comincia già ad intravedersi. Una volta al press office regalavano anche il catalogo della fiera, oggi questo “spreco” è impensabile ed ecco che anche il guardaroba diventa a pagamento, il tesserino “press” si trasforma in un volantino da sconti al supermercato, l’area editoria viene abbandonata a se stessa e la vip lounge è poco più efficiente del bar sotto casa con prodotti ben più scadenti dei distributori automatici. Saranno solo dettagli ma il successo di una fiera d’arte contemporanea si costruisce appunto attorno ai dettagli. Mancano idee, velocità e formule nuove da parte dell’organizzazione, non basta più organizzare una seppur ben riuscita notte bianca, qualche talk ed una sezione giovani gallerie con annesso premietto.
Bisogna creare aspettative, altrimenti Bologna si può anche glissare senza troppi rimpianti. Le soluzioni per migliorare ci sarebbero ma nessuno vuole rischiare soldi e poltrona, perciò si continua così, sperando che la Costa Concordia di Artefiera resti a galla ancora qualche giorno in modo da poter svuotare tutto il carburante rimasto. Ci si domanda quindi perché un gallerista dovrebbe investire cifre da capogiro per affittare lo stand, per i trasporti e tutto il resto per poi vendere poco o non vendere affatto. Eppure per la direzione, tutto fila liscio, le presenze ci sono. Siano lodati gli inviti gratis.
Micol Di Veroli