Le nostre città sono infestate dalla loro presenza, i loro tentacoli si allungano ovunque invadendo ogni spazio gli capiti a tiro. No, non parliamo di una contemporanea invasione dei Trifidi, remake che tra le altre cose sta per essere girato dal celebre regista di Spiderman, Sam Raimi.
Ci riferiamo ai cartelloni abusivi, alieni invasori che stazionano sui nostri marciapiedi, invadono pericolosamente le carreggiate ma soprattutto insozzano l’ambiente urbano, creando un vero e proprio inquinamento visivo. Il cartellone abusivo sembrerebbe essere un problema squisitamente italiano, una sorta di pedaggio che il contribuente deve pagare ad una mafia pubblicitaria che ha l’obiettivo di distruggere l’ambiente ed il decoro cittadino. Ed invece il cartellone abusivo è un problema globale, ne sanno qualcosa anche a New York, dove l’inquinamento visivo generato dai posters pubblicitari è divenuto intollerabile, in determinate zone della città. L’antidoto a questo annoso problema è la street art, già proprio quella tecnica creativa che secondo alcuni è unicamente oggettivata a insozzare la città. Un collettivo di artisti noto come Public Ad Campaign ha infatti iniziato a mobilitare una serie di volontari per debellare gli antipatici cartelloni.
Il procedimento adottato dal nucleo di “riottosi” è molto semplice: si gira per strada con secchi di vernice bianca e rullo telescopico ed una volta trovati i dannati invasori si dipinge tutto di bianco ed in seguito si crea un poster nuovo di zecca ma molto più interessante. Anche se l’affissione abusiva è illegale negli States, lo è anche questa forma di street art non convenzionale, per questo alcuni membri del collettivo sono stati più volte arrestati dalle autorità locali. Ironia della sorte, debellare qualcosa che sporca la città è considerato un gesto che di fatto sporca la città. Ma il collettivo Public Ad Campaign non si ferma davanti a nulla ed ha già preparato una serie di nuove azioni volte a ripulire l’ambiente urbano. Per adesso gli Street Ad Takeover (così sono state nominate le azioni del collettivo) sono stati organizzati a New York, Toronto e Madrid. Speriamo solo di poter ammirare anche nelle nostre città le gesta del Public Ad Campaign.