Quando pensiamo alla street art, la nostra mente vola subito ad artisti come Banksy, Os Gemeos, Swoon, Blu, Invader e chi più ne ha più ne metta. Tutti questi esempi fanno parte di un mondo della street art prettamente occidentale ma come abbiamo più volte accennato tra queste pagine, anche in altre parti del mondo questa meravigliosa tecnica è divenuta una delle massime espressioni del pensiero creativo e soprattutto del pensiero libero.
Le ultime notizie sul fronte della street art ci arrivano quindi dal Cairo dove già da diverso tempo una folta schiera di artisti ha deciso di animare le strade cittadine. Parliamo di Sad Panda che per tener fede al suo nome ritrae un panda cicciotto, di Aya Tareek coraggiosa ragazza in un mondo di uomini e di tanti altri nomi come Adham Bakry, Dokhan, Hend Kheera, Hany Khaled, Charles Akl e Ganzeer, uno dei pochi street artist che ha deciso di non celare il proprio volto e sfidare le autorità con i suoi provocatori graffiti. Ebbene, in questi ultimi tempi al Cairo sono state innalzate diverse mura per dividere le strade dai centri di potere del governo. Ovviamente l’innalzamento di tali barriere rappresenta un vero e proprio invito per i battaglieri writers sparsi per la regione. Ecco quindi che lo scorso 9 marzo gli street artists locali hanno organizzato la protesta No Walls, dove hanno ridipinto gran parte delle mura erette dalle autorità locali.
Tra le tante opere degne di nota svetta quella di Sheikh Khan, una sorta di ricreazione illusoria del contesto circostante, un trompe l’oeil dove ogni singolo elemento dell’ambiente è fedelmente riportata su pietra, tanto da disorientare il fruitore. La manifestazione No Walls è durata in tutto tre giorni e tanti altri writers si sono esibiti sfidando il costante pericolo rappresentato dalle autorità. Ancora una volta la street art ha dimostrato al mondo la sua potenza rivoluzionaria senza confini.