Ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte con il suo squalo in salamoia, è stato l’inventore di un nuovo modo di fare mercato con la sua mega-asta in due giorni dal titolo Beautiful Inside My Head Forever (2008) quando nelle prestigiose sale di Sotheby’s Londra riuscì a vendere tutte le sue 218 opere per un totale di 198 milioni di dollari. Infine è riuscito a trasformare anche il concetto di mostra, occupando con i suoi spot paintings tutte le sedi delle Gagosian Gallery di tutto il mondo.
Stiamo ovviamente parlando di Damien Hirst, artista che nel bene o nel male è entrato di diritto nella storia dell’arte contemporanea, raggiungendo al contempo lo status di personaggio più quotato di tutti i tempi. Eppure c’è qualcuno che non la pensa così. Il bastian contrario in questione è Julian Spalding, critico e curatore che nel corso della sua carriera ha diretto importanti hub culturali come il GoMA di Glasgow e l’Open Museum. Secondo Spalding i collezionisti dovrebbero cercare di vendere le opere di Hirst il più presto possibile, prima che la bolla speculativa delle sue quotazioni esploda definitivamente. L’attacco di Spalding arriva proprio in concomitanza con la grande retrospettiva che il Tate Modern si accinge ad organizzare per genietto della YBA generation.
La Tate Modern nel suo comunicato loda Hirst per le sue opere “iconiche” ma Spalding non è dello stesso avviso: “L’arte di Hirst non vale niente. L’imperatore è nudo è presto tutti si accorgeranno che Hirst non è degno di stare al Tate perché non è un vero artista. Non capisco come qualcuno abbia potuto spendere 12 milioni di dollari per uno squalo in salamoia, non vale una lira non perché non sia una buona opera, in effetti non è nemmeno brutta perché non è arte”. Non pago di tutte queste invettive il caro Spalding ha persino scritto un libro contro Hirst Why You Ought To Sell Your Damien Hirsts While You Can, che in italiano suonerebbe come Ecco perché dovreste vendere i vostri Damien Hirst finchè potete. Insomma, affrettatevi a vendere o rischierete di trovarvi con in mano un pugno di mosche firmate Hirst.