CHI: Alessandro Roma (1977 – Milano). Questo giovane trentacinquenne potrebbe sembrare il perfetto giovane artista italiano: ben lontano dalla gioventù, con premi e residenze all’estero alle spalle, una personale al Mart di Rovereto curata da Giorgio Verzotti nel 2011… Ehm, no, questa è un’anomalia. Alessandro Roma ha fatto quello che andava fatto e senza mai smettere di lavorare raccoglie i frutti del suo lavoro. Alla Brand New gli hanno dato tanta fiducia da lasciare tutta la galleria a lui, ed è la prima volta.
DOVE: Brand New Gallery – Milano
QUANDO: 11 aprile – 24 maggio 2012
COSA: In mostra troviamo grandi quadri, sculture e collage. I grandi quadri sono in realtà grandi collage con interventi pittorici; le sculture sono tridimensionali, ma sembrano quadri; i collage si rivelano bozzetti per le sculture e ovviamente sono anche dipinti. È questa ambiguità che colpisce, ma non si ha la sensazione di essere presi in giro, piuttosto di un approccio molto serio alla materia della vita. Siamo di fronte all’impalpabilità del mondo in cui dovremmo vivere immersi, ma il sole era troppo forte e ce ne siamo andati.
PERCHÈ: In una mostra così grande di un artista non storicizzato è facile dire che non tutte le opere colpiscono il bersaglio, poco importa. Il modo gentile con cui Alessandro Roma ci conduce in un viaggio di scoperta è unico e richiede tempo, non un passaggio veloce accanto al quadro appeso, ma una contemplazione: guarda il disegno da lontano e poi avvicinati ed entraci dentro. Richiede fiducia e ripaga con i disegni nascosti, le tracce di colore, gli intarsi di stoffa, le superfici variabili, i tratti visibili dell’intervento umano e suggestioni personali. Siamo di fronte a quadri astratti che prendono vita, non semplici collage, ma nemmeno qualcos’altro. È proprio vero che a volte per essere innovatori non serve inventare nulla.