Benvenuto Disertori (1886-1969), grande maestro dell’incisione, è conosciuto soprattutto per le sue “acquaforti civiche”, vedute di città dell’Italia, ampiamente apprezzate e studiate dalla critica d’arte. Esiste però un aspetto centrale della vicenda artistica di Disertori che non è altrettanto noto: ritratti, nudi e raffigurazioni allegoriche che rivelano come l’incisore trentino sia stato un interprete attento e raffinato della cultura Liberty e simbolista.
Cinquanta di queste opere sono ora al centro della mostra “Benvenuto Disertori. Un segno Liberty”, a cura di Alessandra Tiddia, in programma dal 16 giugno – 2 settembre 2012 nella sede di Torre Vanga a Trento. Affiancata da un catalogo con testi di Andrea Disertori, figlio dell’artista, di Duccio Dogheria e di Alessandra Tiddia, la mostra si concentra in particolare sull’attività di ritrattista di Disertori; accanto alle incisioni saranno esposte per la prima volta una selezione di matrici xilografiche, e in rame e zinco, relative alle opere presentate e un nucleo di disegni inediti provenienti dalla collezione di famiglia. Inoltre, nel catalogo della mostra il Mart pubblica la lista completa delle opere di Disertori presenti nelle proprie collezioni, per offrire un essenziale strumento di approfondimento agli studiosi. La mostra
Accanto a incisioni ben note di Disertori, la mostra propone una selezione di disegni e grafiche inedite, che suscitano alcune considerazioni riguardo ai primi anni di attività dell’artista, ancora poco conosciuti, e ipotesi in relazione alla sua produzione xilografica e calcografica. Come ad esempio in un inedito ritratto di Gabriele D’Annunzio, oggi di ubicazione ignota, pubblicato nel 1905 sulle pagine della “Domenica del Trentino”, ma sottaciuto da quasi tutta la letteratura critica e primo da tutti dallo stesso Disertori, che non ne fa mai menzione nei suoi scritti.
Un’omissione che assume un certo interesse, anche in seguito al ritrovamento nella Biblioteca del Vittoriale di due suoi testi, L’incisione italiana e L’elogio dell’astrologia, pubblicati da Disertori nel 1931 e inviati come omaggi al Vate con dedica personale. Negli anni immediatamente successivi al 1905, Disertori assimilò a fondo la cultura Liberty del proprio tempo, frequentando ambienti dannunziani nella Venezia di Ca’ Pesaro tra il 1907 e il 1908, e in seguito il Kunstverein di Monaco di Baviera.