Non molto tempo fa, artisti come Richard Prince e Sherrie Levine erano noti per la simpatica abitudine di creare un’opera nuova, originale e inaspettata, utilizzando opere già note ed aggiungendo in seguito un contributo personale in modo da rendere il prodotto finito unico. Questo procedimento artistico si prefiggeva l’obiettivo di suscitare nello spettatore un’osservazione critica e attenta dell’opera, facendogli così cogliere l’elemento originale che caratterizzava la nuova opera, la quale assumeva un’unicità che la differenziava da quella già prodotta.
Oggi questo procedimento, che agli occhi di molti potrebbe sembrare un vero e proprio plagio, è divenuto alquanto difficoltoso e rischioso. Già, non si tratta più di prendere una foto prodotta da un altro artista, schiaffarci due o tre spennellate di colore e rivendersela a peso d’ora tramite qualche dealer pluriblasonato, oggi c’è la legge di mezzo. Prince ne sa qualcosa, vista la sonora batosta rimediata da Patrick Cariou, a cui aveva ingiustamente modificato alcune foto, spacciandole in seguito per sue opere. Ma anche Shepard Fairey, con la sua foto di Obama “rapita” dalla AP ed in seguito modificata, non l’ha certo fatta franca. Quello del copyright è un tasto particolarmente dolente anche per il nostro Jeff Koons il quale nel corso degli anni è stato al centro di una moltitudine di casi che circondano il suo uso di materiale non autorizzato. Le battaglie legali per Koons sono iniziate circa un decennio fa, potete quindi immaginare i costi sostenuti dall’artista per cercare di ottenere il permesso di utilizzare il lavoro di altri.
In questi ultimi tempi sembra ci sia stato un drammatico cambiamento di rotta. Sempre più artisti si sono infatti attivati per acquistare i diritti del lavoro di altri artisti, in modo da non incorrere in noie legali. Le nuove norme sul copyright ed il caso Prince hanno quindi scatenato una vera e propria tempesta all’interno del placido mondo dell’arte contemporanea e, visto che acquistare i diritti d’autore è una pratica piuttosto dispendiosa, speriamo che i giovani artisti decidano di creare le loro opere senza bisogno di copiare dai loro colleghi.