Giusto pochi giorni fa si parlava dell’incredibile appeal di Art Basel, la fiera dell’arte contemporanea made in Switzerland che, a dispetto della crisi, riesce ad attirare un sempre più crescente numero di presenze e (non per ultimo) riesce a piazzare vendite a sei figure. Ovviamente dalle nostre parti questa è pura fantascienza e se in Italia si tende a tagliare, a Basilea la parola d’ordine è: esclusività.
Vista la superpresenza del 2011 di 65.000 unità tra aficionados, collezionisti e addetti ai lavori, a Basel hanno pensato bene di scaglionare le presenze. La kermesse si apre oggi ma in molti sono già riusciti ad ammirare la fiera nei due giorni di preview. Avete letto bene, oltre al normale giorno di preview, Basel ha pensato bene di istituire un’ulteriore giornata di pre-preview. Questo singolare anticipo, dedicato ai collezionisti di fascia super super alta (clienti oro si potrebbe dire) non ha mancato di generare polemiche fra il resto dei collezionisti. In molti si sono sentiti etichettati come collezionisti di serie b, rispetto ai supercollezionisti del giorno prima. Eppure, quello che sembrerebbe un imperdonabile errore da parte degli organizzatori, non fa altro che aumentare l’aura smaccatamente posh di Art Basel.
“Ovviamente lo scorso anno c’era una ressa infernale al momento dell’opening. Questo nuovo sistema rende tutto più rilassato e per di più è possibile portare a termine affari che solitamente non si realizzano nelle normali giornate di fiera” hanno precisato gli organizzatori, raggianti. Quindi se i collezionisti tagliati fuori sono andati su tutte le furie, i galleristi se la stanno spassando alla grande visto che la dealer di New York Jane Kallir nel giorno della pre-preview è riuscita a vendere una rara incisione Max Beckmann per un milione di dollari. Questo è solo un esempio, visto che anche ad altri stand le cose sono andate più che bene. Insomma, la regola dello snobismo funziona sempre.