Ad una mostra ci si aspetterebbe di ammirare una serie di opere. A volte però capita di recarsi ad un evento artistico dove le opere sono incredibilmente assenti. Già, del resto nella storia dell’arte “invisibile” uno dei pezzi storici è stato creato, pensate un po’, nel lontano 1958 da Yves Klein. In quel frangente l’artista, con la sua azione Le Vide (Il Vuoto) Klein eliminò tutto l’arredamento della piccola galleria Galerie Iris Clert di Parigi, di soli 20m², e in 48 ore pitturò di bianco l’intera stanza. Ebbene, con questa operazione Klein voleva stuzzicare sia i limiti della percezione che porre l’idea al di sopra dell’opera. Klein non è però l’unico artista ad aver esposto il nulla, andiamo a vedere chi, nel corso della storia dell’arte, ha osato produrre un’opera d’arte “invisibile”:
Proposed Underground Memorial and Tomb for President John F Kennedy di Claes Oldenburg (1965). Prima di creare i suoi colossali monumenti a forma di panino e di molletta, il giovane Oldenburg propose la realizzazione di una gigantesca statua del presidente Kennedy (grande come la statua della Libertà) da seppellire a testa in giù nel terreno.
Vertical Column of Accelerated Air di Michael Asher (1966-67). L’artista utilizzò dei ventilatori industriali per creare de veri e propri muri d’aria. Alla mostra i visitatori potevano percepire una gentile brezza durante l’esplorazione della galleria.
Untitled Show di David Hammons (1995). Brillante esperimento dell’artista sudafricano che organizzò una mostra non pubblicizzata in un negozio di New York che vendeva aretafatti africani. Hammons piazzò nel negozio delle sculture senza didascalia e le confuse con gli oggetti in vendita. The Empty Museum di Ilya ed Emilia Kabakov (2004). Installazione che replica in tutto e per tutto la sala di un museo all’interno di una comune galleria d’arte. La sala è ovviamente vuota.
Untitled (A Curse) di Tom Friedman (1992). Vediamo solo un piedistallo ma Friedman ci assicura di aver assoldato una strega professionale per lanciare un incantesimo su una sfera poggiata sopra il piedistallo. L’incantesimo ovviamente consiste nel rendere invisibile la sfera.
Untitled (Horse) di Bruno Jakob (2003). Mettere una tela davanti ad un cavallo e catturare la sua aura. Questo il semplice procedimento dell’aritsta svizzero. Peccato che la tela rimanga inevitabilmente…bianca.