Ester Coen e’ il secondo ospite (il 23/06/2012) a condurre una visita guidata personalizzata della mostra collettiva ‘D’apres Giorgio’, a cura di Luca Lo Pinto, che durera’ un anno. Un’opportunita’ per riflettere sui processi interpretativi e sulle modalita’ con le quali persone diverse possono guardare allo stesso oggetto o, come in questo caso, ad un’esposizione. Installazioni, dipinti, disegni, sculture, fotografie, sono realizzati appositamente da artisti italiani e stranieri nell’intento di offrire un secondo livello di lettura della Casa-museo. Per l’occasione una nuova opera sara’ aggiunta: ‘Cash Only at Lunch’, 2012 dell’artista Nicholas Hatfull.
La mostra si articola in un ampio arco temporale e coinvolge artisti volutamente eterogenei fra loro per generazione, poetica e ricerca stilistica: Alek O, Darren Bader, Nina Beier, Carola Bonfili, Benny Chirco, Giulio Frigo, Martino Gamper, Paul Armand Gette, Tobias Madison & Kaspar Müller, Marcello Maloberti, Momus, Olaf Nicolai, Henrik Olesen, Luigi Ontani, Nicola Pecoraro, Emilio Prini, Dan Rees,Izet Sheshivari, Alexandre Singh, John Stezaker, Luca Trevisani, Luca Vitone e Raphäel Zarka.
I lavori esposti – installazioni, dipinti, disegni, sculture, fotografie – sono realizzati appositamente per i suggestivi spazi della casa in cui de Chirico abitò negli ultimi trent’anni della sua vita, sviluppata sui tre piani superiori del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni in Piazza di Spagna, nel cuore di quello che fu considerato il centro culturale e artistico della città fin dal XVII secolo. Come altre celebri case-museo, quali il Museo Praz, il Soane Museum o il Freud Museum, anche la casa di Giorgio de Chirico stimola il visitatore a riflettere su tematiche inerenti al ritratto, alla memoria, all’idea di collezione, al rapporto fra pubblico e privato.
Se le opere pittoriche, grafiche e scultoree testimoniano la fervida attività del de Chirico artista, l’arredamento e gli oggetti presenti nella casa ne svelano un lato più intimo e personale. In questo contesto, gli artisti invitati al progetto sono chiamati a intervenire con opere non invasive, in grado di relazionarsi con lo spazio e di mimetizzarsi in esso, al fine di creare vari e molteplici livelli narrativi e interpretativi. “D’après Giorgio si propone di creare un secondo livello di lettura della Casa-museo per le persone che la visitano e di offrire un nuovo punto di vista su de Chirico, attraverso il dialogo instaurato con gli artisti contemporanei” – spiega Luca Lo Pinto – “Il titolo della mostra fa riferimento ai famosi ‘d’après’ dello stesso de Chirico ed è un modo di rendere omaggio a una figura cardine dell’avanguardia del Novecento, la cui influenza sulle nuove generazioni di artisti persiste ancora oggi. Nel contempo è l’occasione per far conoscere la Casa-museo a un pubblico sempre più ampio, attraverso una mostra pensata come una lunga storia, con le opere a fungere da capitoli, al fine di produrre una narrazione al tempo stesso dilatata e frenetica, didascalica e sfuggente, intima e concettuale”.
Letitia 25 Marzo 2017 il 00:33
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