Ancora una volta la stagione espositiva volge al termine ed ancora una volta siamo qui a contare i feriti. Già, la prima parte del 2012 non si è conclusa molto bene, anzi si potrebbe affermare senza ombra di dubbio che l’ultimo trimestre è stato quantomai disastroso. Le gallerie private hanno mantenuto il livello di guardia e, salvo sporadici casi, non hanno rischiato il lancio di nuovi nomi. Molti dealers hanno preferito rinverdire il loro back catalogue piuttosto che tentare il salto nel vuoto.
Cronica ormai la diserzione di questi ultimi dalle fiere d’arte contemporanea di spicco come Torino, Bologna, Milano e Roma. Le quattro kermesse hanno mostrato di non saper tenere il passo con i tempi e non è escluso che si ritorni ad una partita a tre. Roma non ha saputo convincere sino in fondo chi attendeva il rilancio definitivo. A volte rinnovare solo la veste grafica non basta. Bologna da par suo ha evidenziato la fase di stanca del nostro mercato ed a farne le spese è stata Silvia Evangelisti, sollevata dal suo incarico direttivo dopo anni di leadership indiscussa. Per quanto riguarda gli spazi istituzionali le cose non sono andate certo meglio. Tra buchi nel bilancio e tagli astronomici siamo riusciti a perderci per strada Napoli, un tempo astro nascente del contemporaneo, ora terra di nessuno in attesa di una risalita più che meritata. Anche a Roma c’è poco da ridere, viste le assurde barbarie perpetrate ai danni del MAXXI e del suo quadro direttivo e la debacle Quadriennale, manifestazione annullata per mancanza di fondi.
Nel frattempo Torino si è fermata al Castello di Rivoli mentre Milano è ormai un vero e proprio oggetto volante non identificato. Le programmazioni sparse per lo stivale non hanno certo brillato di originalità e salvo qualche scintilla, si è faticato non poco per trovare un progetto interessante. Questo a grandi linee è il quadro della situazione, che manco a farlo a bella posta va di pari passo con la crisi economica. Ora, Il nostro obiettivo è quello di riportare la nave in rotta, per chiudere degnamente questo nero 2012.