Molti di voi penseranno che il pasticciaccio del MAXXI sia un affare squisitamente italiano o romano che dir si voglia. La realtà è che i valzer di poltrone e i defenestramenti di personaggi scomodi non sono un nostro diritto riservato. Anche all’estero infatti vengono perpetrate barbarie molto simili a quelle del nostro belpaese. Parliamo quindi del MOCA, Museum of Contemporary Art di Los Angeles, guidato da quel volpone di Jeffrey Deitch che di nefandezze ne ha già una sporta piena, basti pensare alla censura al murale di Blu ed altre storie simili.
Questa volta il caso in questione è il bizzarro licenziamento del curatore capo della prestigiosa istituzione, vale a dire Paul Schimmel. Quest’ultimo è da 22 anni alla direzione dello staff curatoriale del MOCA, praticamente una sorta di Alex Ferguson alla guida del Manchester United. Tra Schimmel e Deitch non è mai corso buon sangue ed alla fine il grande “vecchio” del board del museo, Mr. Eli Broad ha deciso di far fuori il curatore. Basti pensare al fatto che negli ultimi tempi Schimmel e Deitch non si parlavano affatto. Il bello è che nella press release del museo si precisa che il curatore ha scelto il licenziamento volontario ma d’altra parte cosa altro dovrebbe dire una persona nella sua posizione? Eppure molte persone dello staff del MOCA (che preferiscono rimanere anonime) sono pronte a giurare che Schimmel è stato messo alla porta dalla dirigenza, punto e basta.
Nella press release è inoltre possibile leggere che Schimmel ha deciso di intraprendere la carriera di curatore indipendente (e ti credo, cosa altro potrebbe fare dopo il licenziamento coatto?) e che per riconoscenza il museo gli intitolerà un’intera ala del Geffen Building, manco fosse già bello che defunto il nostro povero Schimmel. Ora non resta che attendere la risposta del curatore o leggere ulteriori sviluppi all’interno della stampa locale, ma una cosa è certa: Deitch non ha una condotta molto chiara.