Uno scandalo senza precedenti rischia di minare gli alti vertici della Turchia. Più di 200 opere d’arte sono infatti sparite dallo State Art and Sculpture Museum di Ankara, capitale dello stato turco. Secondo quanto reso noto dal quotidiano Milliyet lo scorso martedì, sembrerebbe che i dipinti e le sculture mancanti siano state scambiate con delle copie attualmente presenti al museo. Il tutto è stato portato avanti da una complessa rete criminale foraggiata da esponenti del governo.
Il ministero della Cultura e del Turismo ha tentato più volte di insabbiare l’intera vicenda e per molto tempo ci è riuscito ma alla fine la complessità e la grandezza delle operazioni di polizia hanno portato alla luce il grave scandalo. Secondo quanto aggiunto dal quotidiano turco, oltre alle 202 opere sostituite con le copie, anche altre 30 opere sarebbero state giudicate come “altamente sospette” dalla commissione esaminatrice, all’interno di questo gruppo sospetto vi sarebbero capolavori di grandi nomi dell’arte locale come Şevket Dağ, Şefik Bursalu, Hikmet Onat and Zühtü Müridoğlu. Le sostituzioni delle opere sarebbero avvenute in un clima di estrema tranquillità. Tra i membri ufficiali del ministero della Cultura, Ertugrul Gunay ha infatti ammesso di aver personalmente ordinato di mettere alcune copie al museo e di portare nei suoi uffici 8 capolavori d’arte. Questo giochetto è andato avanti per circa 30 anni, visto che è iniziato nel periodo del colpo di stato militare del 1980.
Secondo il direttore del museo Omer Osman Gundogdu, che aveva cercato di denunciare l’intera faccenda nel 2010 dichiarando l’assenza di numerosi lavori di Ali Riza, l’impianto di video sorveglianza del museo era guasto da anni ed anche i magazzini erano totalmente disorganizzati. Un disordine tale da rendere impossibile una corretta catalogazione delle opere presenti nella collezione del museo. Secondo Osman Altintas, docente di storia dell’arte alla Gazi University e membro del comitato esaminatore, il 10 percento delle opere del museo sarebbe stato sostituito con dei falsi. Chissà se gli originali saranno mai ritrovati.