L’artista si scaglia contro una retrospettiva dedicata all’arte cinese…
L’ Hayward gallery di Londra ospita attualmente una grande mostra sull’arte contemporanea cinese dal titolo Art of Change: New Directions from China, evento che si è riproposto l’arduo obiettivo di registrare le nuove direzioni dell’arte dell’estremo oriente. Gli intenti sembrerebbero lodevoli ma qualcuno non la pensa alla stessa maniera. A salire in cattedra è l’artista cinese per eccellenza, il coraggioso Ai Weiwei, che a quanto pare è rimasto talmente scottato dalla mostra che ha deciso di scrivere una lunga recensione negativa sul Guardian. Il problema sollevato da Weiwei è che la mostra in questione mette in luce solamente l’aspetto più occidentale e globalizzato della Cina. “Si tratta di una mostra senza attori, tutto è ben confezionato ma tra gli artisti presenti in mostra nemmeno uno ha presentato una ricerca creativa focalizzata sui problemi del nostro paese. Questa mostra è perfetta per un sistema artistico occidentale ma è totalmente fuori luogo e non rispetta le lotte ed i diritti del popolo cinese. Gli scambi culturali non possono essere così artificiali ma devono rappresentare una vera e propria piattaforma di confronto.” Insomma, basta con queste mostre che propongono un’immagine di facciata. Quello che chiede Ai Weiwei è pura e semplice sincerità ma forse la censura operata dal regime cinese non avrebbe mai permesso il trasporto di opere troppo compromettenti al di fuori del territorio nazionale.
Guido Cabib 18 Settembre 2012 il 15:31
quello che afferma ai weiwei è tanto giusto che vale per tutte le mostre occidentali!