Il Palais de Tokyo di Parigi ha da poco varato un bando internazionale per giovani curatori chiamato Young Curators Program 2013. Il periodo di apply si è chiuso lo scorso 30 settembre ed è inutile dire che sul banco del board sono arrivate moltissime richieste di collaborazione. La formula è semplice, un curatore sotto i 40 anni presenta un progetto per una mostra personale o collettiva ed il museo vaglia la proposta. Ovviamente le proposte più allettanti sono quelle che prevedono freschezza, innovazione ed un pizzico di follia che non guasta mai. Il progetto selezionato viene interamente finanziato dal Palais de Tokyo ed il curatore viene retribuito con un congruo rimborso spese. Insomma, a tirar le somme la celebre istituzione francese ha scelto di puntare sui giovani e sulle nuove idee per sviluppare una serie di eventi che non mancheranno di solleticare i delicati palati del pubblico. Se i francesi puntano sui giovani curatori, non vedo perché noi non dovremmo farlo, cosa ci spinge ad ignorare sistematicamente le nuove forze presenti sul territorio? Forse la colpa è del nostro ossessionante desiderio di chiusura, di non voler far accedere nessuno al proprio desco per paura di perdere l’intera torta. In questo però si manifesta tutta la nostra pochezza e tutto il nostro provincialismo. I nostri musei potrebbero aprirsi ai giovani artisti ed ai giovani curatori per creare un vero e proprio vivaio e dare continuità all’intera scena. Dubito però che tutto questo sia di facile realizzazione.
Jenny 24 Marzo 2017 il 15:49
Israel is already responsible for all that goes wrong in Gaza, without being able to control what goes on in Gaza.If Israel is to be held reebnosipls, it should be allowed to be in control of what it is being held responsible for.