Yoko Ono, Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia 2009, artista eclettica e sfuggente che in questi ultimi anni è stata consacrata regina dell’arte contemporanea. La moglie di John Lennon non è mai stata tanto amata come ora, tutti vogliono intervistarla e tutti sono pronti ad applaudirla per la sua brillante e longeva carriera artistica.
Eppure la storia di Yoko Ono con il grande pubblico non è stata sempre rose e fiorì. L’artista è stata negli anni passati letteralmente odiata da milioni di fans dei leggendari Beatles che l’hanno più volte accusata di essere stata l’unica causa della rottura tra i quattro ragazzi di Liverpool. Basta fare un rapido giro su youtube e guardare i commenti zeppi di offese posti sotto ai video che raffigurano la coppia Ono-Lennon. Forse il mondo non è mai riuscito a digerire il quinto membro dei Beatles, che conobbe Lennon nel 1966 quando la sua carriera artistica era in netta ascesa. Ed al momento dell’unione con Lennon nel 1968, Yoko Ono era già una donna determinata in un mondo di uomini, una musa silenziosa dall’estrema carica creativa che l’aveva portata ad unirsi ai primi membri del movimento Fluxus assieme a Joseph Beuys, Dick Higgins, Nam June Paik, Wolf Vostell e La Monte Young.
Yoko Ono fu inoltre tra i primi artisti della sua generazione a sperimentare l’arte concettuale e la performance come l’opera Cut Piece, durante la quale stava seduta su un palco ed invitava il pubblico a tagliare con delle forbici i vestiti che aveva addosso fino a restare nuda. Degno di nota è anche il libro Grapefruit in cui l’artista proponeva improbabili istruzioni come nasconditi finché tutti si dimenticano di te o nasconditi finché tutti muoiono. Per non parlare delle sue opere video, prima fra tutte Bottoms costituita da una serie di inquadrature di natiche che sfilano su di una pedana mobile mentre lo schermo viene suddiviso in quattro parti dalla fessura e dalla piega orizzontale dei glutei.
Insomma Yoko Ono era ed è un’artista che ha sempre diviso pubblico e critica, sfidando silenziosamente il mondo dell’arte tanto da scatenare le ire di Brian Sewell, critico d’arte che su di lei scrisse: “Non ha creato nulla e non ha contribuito a niente, è semplicemente stata un riflesso del suo tempo… Penso che sia una dilettante, una donna molto ricca che sposò qualcuno che aveva del talento ed era la forza trainante dietro i Beatles. Se non fosse stata la vedova di John Lennon, adesso sarebbe stata totalmente dimenticata… Yoko Ono era semplicemente una parassita. Avete visto le sue sculture o i suoi quadri? Sono tutti orribili.”
Ironia della sorte Yoko Ono che un tempo fu apostrofata come “la più famosa artista sconosciuta: tutti conoscono il suo nome ma nessuno sa cosa fa” è divenuta oggi a pieno titolo l’artista più conosciuta del mondo.
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