Dopo Bristol e Boston lo stretto giro di vite contro i writers imbrattamuri è in procinto di conquistare anche l’Italia ed in particolare la città di Roma. Lo scorso martedì il sindaco Gianni Alemanno aveva già annunciato possibili contromisure per arginare il sempre più crescente e deprecabile proliferare di tags e scarabocchi che nulla hanno a che vedere con le vere e proprie opere di street art a cui ci hanno abituato artisti italiani del calibro di Sten, Lex e Lucamaleonte.
L’amministrazione cittadina non esclude la possibilità di sguinzagliare degli agenti accertatori dell’Ama i quali sarebbero appunto autorizzati a comminare pesanti sanzioni. L’iniziativa potrebbe però essere affiancata da un’altra pena che suonerebbe come uno smacco per i giovani writers cittadini. Il Campidoglio ha infatti avuto l’idea di punire i writers colpevoli di aver imbrattato i muri ripagandoli con la loro stessa moneta, gli incauti contravventori saranno costretti quindi a pulire una superficie grande tre volte tanto quella insudiciata. Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi ma la proposta è già stata presentata in accordo con il Ministero della Giustizia. Fra le sanzioni previste c’è anche una multa per chi vende ai minori bombolette spray con all’interno vernici non biodegradabili, per i rivenditori che infrangeranno la legge sarà prevista una sanzione con somme fino a 1000 euro. Il Campidoglio sarebbe sul punto di inviare una serie di lettere a ferramenta e supermercati per informarli sui rischi nei quali questi ultimi potrebbero incappare se sorpresi a vendere gli spray incriminati. La cosa che ci ha fatto comunque sorridere è che il comune starebbe vagliando l’ipotesi di affiancare agli incauti imbrattamuri un gruppo di assistenti sociali e psicologi.
Ora siamo tutti d’accordo nel ritenere gli scarabocchi di certi writers siano solamente un male per le mura cittadine ma ci sembra alquanto esagerato trattare dei ragazzi un poco scalmanati come un branco di disagiati da curare.