Nella metà degli anni ’80 il celebre gruppo delle Guerrilla Girls imperversava sulla scena dell’arte contemporanea newyorchese producendo posters, cartelloni pubblicitari e libri caratterizzati da un femminismo radicale intriso di cocente ironia. Le Guerrilla Girls orientarono il loro attivismo sull’industria cinematografica hollywoodiana e sulla cultura popolare, irridendo gli stereotipi sessuali e la corruzione del mondo dell’arte. Ovviamente le loro incursioni artistiche erano frutto delle mille battaglie vinte dalle donne a partire dal 1963, anno in cui Betty Friedan, scrisse il libro Mistica della femminilità, nel quale l’autrice denunciava il ruolo coatto di sposa e di madre della donna americana, e rivendicava l’uguaglianza della donna all’uomo nel campo professionale, culturale e politico.
Tanti anni sono passati dalle provocazioni di Betty Friedan, delle Guerrilla Girls e di tante altre eroine al femminile e c’è da dire che tanti cambiamenti sono avvenuti per quanto riguarda il ruolo delle donne nella società moderna. Tornando a parlare di arte, le battaglie politiche e femministe sono oggi ormai accantonate, sono lontani i tempi della riappropriazione del corpo femminile operata dalle performance di Carolee Schneemann, Interior Scroll su tutte, dove l’artista estraeva una sorta di rotolo scritturale di rivendicazione femminile dalla sua vagina. Oggi le donne dell’arte sembrano più attente ai materiali, alle forme ed ai colori e si guardano bene dall’esser additate come femministe. A tal proposito Aurel Schmidt, tra le tante protagoniste donne della Whitney Biennial 2010, ha recentemente dichiarato: “ho creato per la Whitney Biennial un disegno di un minotauro formato da bucce di banana, sigarette e preservativi. Il suo corpo è l’intero universo, è una strana raffigurazione di un uomo ma non voglio essere accusata di odio verso gli uomini. Ho creato quest’opera per descrivere il mio lato maschile”.
Oggi l’arte al femminile è meno brutale ed orientata alla poesia visiva, alla profondità d’intenti ed alla leggerezza estetica. E’ una maniera diversa di essere donne all’interno del mondo dell’arte ma non per questo meno potente e valida.