Pechino al tempo delle favole. È questa l’ambientazione della Turandot, l’estremo capolavoro di Giacomo Puccini. Un dramma lirico in tre atti e cinque quadri, basato su un libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni che, nella versione sarda, è impreziosito dalle opere dell’artista Pinuccio Sciola.
La Turandot è celebre per la sua incompiutezza, magistralmente sottolineata nella prima esecuzione del 1926, dal maestro Toscanini il quale, dopo il mi bemolle dell’ottavino che chiude la scena della morte di Liù, si girò verso il pubblico dicendo: “Qui finisce l’opera, rimasta incompiuta per la morte del Maestro”.
L’opera è stata poi completata da Franco Alfano ma ci sono teatri, come il Teatro Lirico di Cagliari, che propongono al loro pubblico la versione originale incompiuta de La Turandot. Un’occasione unica quella per il pubblico sardo che avrà l’onore di assistere agli spettacoli della Stagione lirica di balletto 2014.
La Turandot, nell’allestimento al Teatro Lirico di Cagliari, si avvale della sapiente regia del fiorentino Pier Francesco Maestrini che ha affidato l’impianto scenico ad un celebre scultore sardo: Pinuccio Sciola. Il maestro Sciola è al suo debutto nell’opera lirica ma si prevede già un grande successo per le sue istallazioni e per le sculture.
Sciola ha deciso di andare al di là del palcoscenico, superandolo, proseguendo negli spazi del Teatro, nel piazzale principale e nel foyer di platea. Lì sono state collocate due sculture di Sciola, due riproduzioni gigantesche di 12 e 9 metri che suggeriscono le architetture futuristiche della Pechino pietrificata immaginata dall’artista sardo per La Turandot.
Sciola ha inserito nella scena dei segni grafici realizzati usando delle canne. I segni grafici suggeriscono atmosfere orientali e il fascino degli ideogrammi cinesi.
Chi assisterà alla rappresentazione dell’opera originale di Puccini, non avrà soltanto la possibilità di ascoltare la famosissima aria “Nessun dorma”, di cui è disponibile un video sulla pagina GooglePlus del Teatro Lirico di Cagliari; chi assisterà alla versione sarda della Turandot potrà godere delle sculture originali di Pinuccio Sciola che ha realizzato dei giganteschi elementi scenici.
I più curiosi possono avere un’anteprima della scenografia guardando le foto della Turandot pubblicate sul profilo Instagram del Teatro Lirico di Cagliari. Stupefacenti i candidi grattacieli immaginari allestiti sui cubi, nel foyer della platea, che lasciano a bocca aperta gli spettatori quando, all’apertura del sipario per il terzo atto, il Principe ignoto canta “Nessun dorma”.
Quella di Pinuccio Sciola è una Pechino del terzo Millenio, fantastica e visionaria, glaciale e notturna. L’artista di San Sperate, con il suo genio impreziosisce un’opera già eccezionale. Non vi resta che acquistare i biglietti per garantirvi un posto al centro della scena.
La biglietteria del Teatro Lirico, situato in via Sant’Alenixedda a Cagliari, è aperta dal lunedì al sabato, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20. Le repliche avranno luogo fino al 16 agosto. Ogni mercoledì e sabato. Due i numeri di telefono di riferimento: +39 0704082230 e + 39 0704082249.
L’email del teatro e le altre informazioni utili sono disponibili sul sito internet dell’ente.
Jenelle 24 Marzo 2017 il 23:33
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