Esiste ancora un mercato dell’arte? Beh i collezionisti ci sono ma con il crollo della sensibilità artistica, delle politiche culturali e l’avvento di sempre più serrati controlli fiscali, sono divenuti una specie in estinzione. Prendiamo ad esempio Art Moscow, la celebre fiera russa d’arte, dopo aver dichiarato lo stato di allerta la dirigenza della prestigiosa manifestazione si è trovata costretta a chiudere i cancelli. Motivo apparente la fuga delle gallerie per mancanza di collezionismo. Dalle nostre parti i grandi collezionisti sono circa una ventina ma va detto che manca un vero ricambio generazionale. Oltre che con il regime fiscale del tutto opprimente, questi signori devono vedersela con le voci delle mille sirene dell’arte, che cercano di appioppargli centinaia di artisti di dubbio valore. Ed allora meglio comprare alle fiere internazionali, con il risultato che molte gallerie italiane non possono permettersele e sono quindi destinate a soccombere. Il collezionismo crolla, colpa forse di un mercato che in passato è stato gestito da improbabili esperti dealers e curatori che hanno avallato scelte discutibili o forse di una società che non riconosce più l’arte come un bene sociale ma soprattutto economico. La nostra classe dirigente ci ha abituato a non riconoscere la cultura, i nostri addetti ai lavori del mondo dell’arte da parte loro ci hanno annoiato fino al midollo. D’altronde chi si fiderebbe di un mercato come il nostro? I premetti sparsi in giro per l’Italia non garantiscono nulla, i Padiglioni Italia alla Vittorio Sgarbi rafforzano le quotazioni fantasma. Se voi foste collezionisti, in tutto questo caos, su chi puntereste?
Se sei collezionista scappa
di 23 Settembre 20141
ap arte 7 Novembre 2014 il 10:30
tutti i settori del collezionismo sono toccati dalla situazione economica ecc. Certamente il collezionismo d’arte implica buone disponibilità economiche ed anche adeguati livelli culturali. Sicuramente c’è molta gente che ama l’arte ma magari preferisce frequentare mostre e musei.