Segni tangibili di come l’arte, la voglia di raccontarsi attraverso il disegno sia tanto antica e radicata nell’essere umano, a prescindere dal suo gradino evoluzionistico. Si parla ancora di arte figurativa e della scoperta della più antica testimonianza di questo genere all’interno di una grotta nell’isola di Sulawesi in Indonesia.
Scoperta pittura rupestre antichissima
Ancora una volta una scoperta incredibile eseguita dalla squadra di Adam Brumm della Griffith University, in Australia da considerare dei veri e propri scopritori di tesori d’arte. Questa pittura rupestre mette ancora più indietro le lancette della storia artistica umana, ma sono in molti a chiedersi per quanto tempo dato che la zona sembra essere molto ricca dal punto di vista delle testimonianze di arte figurativa del passato.
Già un anno fa il team di Adam Brumm aveva scoperto, sempre a Sulawesi, una pittura rupestre vecchia di 44 mila anni e più nello specifico un dipinto che rappresentava una scena di caccia di animali locali da parte di figure che sembravano umane. Quest’ultime erano state riprodotte in modo così inusuale che l’attenzione di antropologi e archeologi era salita alle stelle: c’era chi pensava addirittura che il disegno così riprodotto potesse avere anche delle connotazioni religiose.
Lavorando sulla stessa area, gli studiosi sono riusciti a superare se stessi e la loro precedente scoperta portano alla luce ciò che è stato presentato con dovizia di particolare in un articolo pubblicato sulla rivista di settore Science Advances: all’interno di un’area carsica nel sud dell’isola di Sulawesi, conosciuta come Maros-Pangkep sono state infatti trovate riprodotte due nuove figure di animali. Secondo i ricercatori si tratta, con molta probabilità, della riproduzione del cinghiale dalle verruche di Sulawesi (Sus celebensis).
Segno del desiderio di testimonianza dell’uomo
Una simile pittura trovata all’interno del sito di Leang Balangajia 1, raffigurante un cinghiale con alcuni stencil di mani, ha un’età minima stimata di circa 32 mila anni: quella riscontrata a Leang Tedongnge sembrerebbe avere un’età minima di circa 45 mila anni, risultando quindi più vecchia della scena di caccia di circa un millennio. Nella grotta da poco scoperta, il dipinto riproduce, sui toni del rosso, cinghiali e stencil di mani impegnati in quell che è stata definita come un’interazione sociale.
Secondo il gruppo di Brumm si potrebbe essere davanti alla creazione di membri della nostra specie del passato che erano anatomicamente e cognitivamente come noi. Molto ancora si potrà dire su questo esempio di arte figurativa antica: quel che è certo è che l’essere umano è da sempre stato spinto dal desiderio di riprodurre quello che osservava, forse per avere un ricordo tangibile della realtà che lo riguardava.
Photo Credit|Maxime Aubert e AA Oktaviana