La Galleria Tiziana Di Caro di Salerno inaugura oggi la seconda mostra personale di Nicolàs Pallavicini, intitolata Praxis – Mimesis. La mostra include una serie nuova di quadri, di diverse dimensioni, tutti risalenti al periodo tra il 2010 e 2011, in cui il pittore argentino si è dedicato ad una riflessione filosofica che elude l’esperienza teorica pura e assoluta, per riversarsi su quella tecnica e formale.
Il confronto con il tema del paesaggio che aveva caratterizzato la sua produzione, per quanto formalmente eterogenea, dal 2005 al 2009, adesso si cela per fare posto ad una totale de-strutturazione della forma, una frammentazione dell’idea, che si sviluppa in campiture solenni, ma apparentemente disorganiche, al contempo solide ma solo accennate, che riprendono una rottura, che si era già verificata all’interno del progetto Reverse, che lo aveva visto protagonista nella sua prima mostra in galleria nel 2009, ma che qui sembra volersi consolidare. In Praxis – Mimesis l’idea che il pittore rincorre e sviluppa è quella di “catastrofe” legata al pensiero di Gilles Deleuze, che si manifesta soprattutto in senso formale, più che intellettuale. L’aspetto più propriamente intellettuale diventa un pretesto per parlare di strutture precarie, demolite da una forza incontenibile, che è la forza della “pittura” stessa, in quanto mezzo di espressione. Praxis – Mimesis, infatti, si riferisce al modus operandi, che consiste nella abrogazione di tutti i cliché che compongono l’universo pittorico. Citando Paul Klee e il suo “punto grigio”, Pallavicini si pone al confine tra “divenire e svanire”, tra “l’essere e il nulla”, varcando una dimensione tutta nuova della sua pittura, una dimensione in cui l’atto del dipingere e la libertà di poterlo gestire sono protagonisti assoluti, e finiscono per rispecchiare il senso di vuoto che esiste nella nostra società ormai al confine con il caos e la follia.
Nicolàs Pallavicini è nato a Buenos Aires nel 1976. Vive e lavora a Monaco di Baviera (Germania). Dal 2000 collabora con il gruppo di ricerca indipendente “Complot S.Y.S.tem”, con cui ha preso parte a numerosi appuntamenti internazionali, tra cui due Biennali di Architettura di Venezia nel 2006 e nel 2008, ed ha tenuto ed organizzato conferenze e dibattiti. Nel 2005 è stato invitato da “factory Berlin”, nella capitale tedesca, elaborando la piece “Lezioni di pittura a Tora Bora” con il danzatore e performer Iker Filomarino.
Ha partecipato alla mostra “Tramonto Latinoamericano”, invitato da Antonio Arevalo, un evento collaterale alla 51ma Biennale di Venezia. Nel 2006 è stato selezionato dal G.A.I per la mostra “Arte&Sud” in Sicilia. Al 2007 risale la sua prima mostra personale in uno spazio pubblico, “Anatomia del Paesaggio”, che si è tenuta al “Centro Cultural Borges” di Buenos Aires. “Reverse” è stata invece, nel 2009, la sua prima mostra personale presso la Galleria Tiziana Di Caro. Nel 2010 è stato segnalato, sulle pagine della rivista Arte al Dìa International, tra i 60 più promettenti artisti latino-americani.