La notizia non doveva essere svelata prima del prossimo 11 aprile ma come ci si aspettava le voci di corridoio hanno cominciato a girare ben molto prima di quella fatidica data ed hanno quindi confermato quanto segue. L’architetto portoghese Eduardo Soto de Moura è stato nominato vincitore del Pritzker Prize 2011. In questi ultimi anni l’architetto ha prodotto un cospicuo numero opere pubbliche e primavere ma il suo progetto più celebre è lo Stadio di Braga in Portogallo.
Le opere di Souto de Moura sono state ampiamente lodate per l’ampio uso di materiali naturali. L’architetto ha 58 anni ed è il secondo portoghese a vincere il prestigioso premio, prima di lui il Pritzker è stato assegnato ad Alvaro Siza nel 1992. Non a caso Souto de Moura ha lavorato fianco a fianco con Siza dal 1975 al 1979.
L’architetto non definisce i suoi progetti come totalmente votati al “verde” ma è innegabile che molte delle sue realizzazioni sono un ottimo esempio eco sostenibilità. “Non esiste un’architettura ecologica come non esiste un’architettura intelligente o sostenibile. Esiste solo la buona architettura. Nel nostro lavoro dobbiamo tener conto di questioni importanti come energia, risorse, costi e ripercussioni sulla sfera sociale.Tali questioni non possono essere ignorate” ha dichiarato recentemente Souto de Moura durante una sua conferenza.
Come lo svizzero Peter Zumthor, vincitore dell’edizione 2009, Souto de Moura è quindi attento a non creare un forte impatto ambientale ed a cercare di integrare la sua visione architettonica senza sovvertire l’identità del contesto circostante. Ed ancora, come Zumthor, Souto de Moura è una figura lontana dalle altre archistar del momento, egli è pressoché sconosciuto negli Stati Uniti, dove non ha mai creato edifici. In Europa invece è una figura assai stimata, anche se va detto che la maggior parte dei suoi progetti sono stati realizzati in città del Portogallo, dove de Moura può attingere numerose forme di architettura locale per creare affascinanti ibridazioni.