Shirin Neshat torna alla carica. La bravissima artista è reduce dal successo dalla sua fatica cinematografica Donne senza uomini che nel 2009 le ha fatto vincere il Leone D’argento a Venezia, premio che è stato poi dedicato al popolo iraniano. Donne senza uomini ha segnato l’esordio di Shirin Neshat alla regia con un film tratto dall’omonimo romanzo di Shahrnush Parsipur, ma l’artista non ha certo intenzione di riposare sugli allori.
A riprova di tutto ciò la coraggiosa video artist e fotografa iraniana ha da poco ultimato l’ennesimo capitolo della sua serie per immagini intitolata Seasons che per l’occasione giugne alla stagione estiva. Come vuole la regola, anche questo nuovo lavoro è di natura politico-sociale. Il video in questione prende il titolo di Before My Eyes ed è stato concepito per portare lo spettatore a riflettere su questioni scottanti quali i continui capovolgimenti di fronte riguardo una possibile pace in Medio Oriente e le catastrofiche vicissitudini dell’ultimo, tremendo, terremoto in Giappone. Anche se la struttura narrativa è molto simbolica, l’artista è comunque risucitia a trasmettere allo spettatore sentimenti di incertezza e stabilità misti a speranze che potrebbero essere bruscamente disattese, come il brusco cambiamento di rotta di un incendio. Il video mostra le immagini di in un paesaggio desolato dove una donna si trova ad interagire con un terribile incendio. L’intera scena è racchiusa all’interno di un’orbita affiancata da un occhio dentro al quale si rispecchiano le immagini.
Secondo Shirin Neshat l’incendio evoca le fiamme della paura e fa quindi riferimento al disastro naturale in genere. La donna protagonista che rasenta l’incendio rappresenta quindi il movimento del mondo attraverso un futuro incerto, una destinazione sconosciuta con la speranza di un domani migliore.Inutile dire che ancora una volta Shirin Neshat ha colpito nel segno, sia per l’estetica attentamente curata che per l’impianto visivo decisamente coinvolgente ed insolito al tempo stesso. Noi vi offiramo le immagini già pubblicate dal New York Times e da Hyperallergic, sperando di farvi cosa gradita.