Continuando la serie di appuntamenti nati dal progetto Nitsch & Caravaggio, il Museo Archivio Laboratorio per le arti contemporanee Hermann Nitsch propone un nuovo incontro. L’inedito dialogo tra i due Grandi Maestri, consacrato dall’installazione ideata dal padre dell’Azionismo viennese e insediata presso il luogo caravaggesco per eccellenza, la Sacrestia del Pio Monte della Misericordia, ha ottenuto numerosi consensi per tutto il mese di Maggio 2010.
L’iniziativa si propone ancora di aprire una riflessione sulla inclinazione e l’elaborazione della radicale esperienza della verità in pittura dischiusa da Caravaggio nel multiverso delle forme del fare caratterizzanti il contemporaneo, attraverso il confronto tra storici dell’arte dotati di una visione di ampio respiro e insieme attivamente impegnati nella critica militante e alcune tra le voci più originali dell’attuale pensiero filosofico europeo. La nostra attenzione e quella del Maestro Nitsch si è soffermata sulla Prof.ssa Adriana Corrado, docente di inglese dell’Università degli studi del Sannio, e sul Prof. Robert C. Morgan docente di Arte al Pratt Institute di Brooklyn, New York (USA) nonché primo a ricevere il premio “Arcale” rilasciato in critica d’arte internazionale a Salamanca, Spagna (1999). La sua carriera vanta di numerose presenze sia per conferenze che come artista a Biennali d’arte, soprattutto in Oriente (Shanghai 2002 ; Biennale di Scultura di Teheran 2007; Fiera d’Arte di Singapore 2008; e la Biennale di Istanbul 2009). È proprio lo stesso a dichiarare:
“ Guardando a una riproduzione del dipinto di Caravaggio, -Natura morta con canestro di frutta-, ricordo l’uso che Nitsch fa dei fiori in relazione alle sue installazioni di manufatti celebrativi, indumenti, utensili e tessili macchiati di sangue e pigmento. Spesso vi è la presenza di fiori come una risoluzione o riconciliazione che riguarda gli aspetti fondamentali della natura e gli antichi rituali che coinvolgono sacrifici animali e il corpo umano. Penso che la rappresentazione estetica della violenza nelle opere di Caravaggio e Nitsch come condivisione di una comunanza, spesso riconciliata con la presenza di fiori e frutti, che esprimono la reciprocità della natura con le rotture che si verificano spesso inspiegabilmente lungo tutto il corso della storia umana. Ma c’è un fattore di redenzione all’interno di ogni artista che trascende la religiosità e nutre l’anima in termini di guarigione e di potere psichico. Queste opposizioni sono quello che vorrei affrontare nella mia presentazione sulla purezza e l’intensità nelle opere di questi due artisti.”