È Giulio Paolini l’artista che AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, ha scelto per realizzare l’immagine guida della Settima edizione della Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso dall’Associazione, dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.
La manifestazione, che quest’anno si svolgerà sabato 8 ottobre 2011 coinvolgendo oltre 1000 realtà del contemporaneo in Italia, nelle prime sei edizioni ha registrato un crescente successo, che l’ha portata nel 2010 a superare i 1050 aderenti e a coinvolgere, nell’arco di sole ventiquattro ore, oltre 150.000 visitatori su tutto il territorio nazionale. Un pubblico vasto e curioso, che ha potuto conoscere meglio musei, fondazioni e gallerie, visitare atelier d’artista, prendere parte a dibattiti, visite guidate e laboratori, partecipando attivamente all’arte del presente.
Un’architettura simbolica, una prospettiva aulica, una cornice d’oro che ne racchiude ed evidenzia il punto di fuga, una figura di spalle: questi gli elementi dell’opera creata da Giulio Paolini come immagine guida della Settima Giornata del Contemporaneo. Elementi da sempre presenti nel suo lavoro, che ancora una volta portano l’attenzione su temi a lui particolarmente cari come la dimensione legata alla percezione dell’opera d’arte e la sua destinazione museale. In un contesto appena accennato, la cornice d’oro vuota cattura la nostra attenzione, diventa centro simbolico oltre che prospettico della composizione e innesca un meccanismo consueto nell’opera di Paolini, accogliendo parte del profilo dello spettatore nel suo spazio e trasformandolo in questo modo in opera. Quello che Paolini ci propone è un gioco di specchi, un continuo ribaltamento di piani che, con movimento concentrico, trascina il nostro sguardo “mobile e precario” di spettatori nello sguardo “fisso e immobile” del quadro, ribadendo che l’opera esiste solo nella visione di chi la guarda.ù
“Un quadro ci appare di solito come un’immagine conclusa, autonoma, spesso evidenziata da una cornice che sottolinea i limiti materiali di una visione, di un’unità separata dall’ambiente dove comunque si trova. L’immagine a volte sottende un tracciato prospettico che concorre a rendere verosimile la scena rappresentata, e tuttavia la separa ancor più dallo spazio fisico circostante. Un’altra prospettiva, questa volta mentale o simbolica, porta a supporre che in un quadro possano trasparire, coesistere altri quadri… Tutti i quadri di un autore (tutti i quadri della Storia dell’arte) ne fanno uno solo? Le opere ci guardano. Sono loro che guardano noi e non viceversa. L’opera non parla ma vede, ci vede proprio nel momento in cui noi crediamo di vederla.”
G. Paolini, Dall’Atlante al Vuoto in ordine alfabetico.
Prosegue dunque con successo il progetto di affidare a un artista italiano di fama internazionale la creazione dell’immagine guida della Giornata del Contemporaneo, che negli anni scorsi ha visto coinvolti Michelangelo Pistoletto nel 2006, Maurizio Cattelan nel 2007, Paola Pivi nel 2008, Luigi Ontani nel 2009 e Stefano Arienti nel 2010.