Nel mondo dell’arte contemporanea a volte sorgono pesanti controversie legate alla genesi delle opere. Ne sa qualcosa Richard Prince, delfino della Pictures Generation che tra un’immagine rubata alla Marlboro e dalle copertine dei libri gialli, alla fine ha dovuto fare i conti con la dura realtà soccombendo alle decisioni del giudice che l’ha accusato di aver copiato delle foto del povero Patrick Cariou.
Anche la pittrice Sarah Morris ha recentemente avuto noie legali per aver copiato (addirittura) dagli origami di Robert J Lang. Oggi un nuovo caso di “furto di idee” è balzato agli onori delle cronache. I due contendenti sono Janine Gordon e nientemeno che Ryan McGinley, quest’ultimo sarebbe colpevole di aver copiato ben 150 foto sostanzialmente basate su opere della Gordon. Alcune di queste foto sono state inoltre usate per diverse campagne pubblicitarie del noto fashion brand Levi’s. Secondo quanto affermato da Janine “Jah Jah” Gordon, l’intera vicenda sarebbe cominciata 10 anni fa quando i due artisti parteciparono assieme ad una mostra al Whitney Museum. In quel frangente, secondo quanto dichiarato dai legali della Gordon: “McGinley ebbe l’occasione di osservare da vicino le opere dell’artista. Nel 2003 inoltre, la mia assistita avrebbe accusato pubblicamente l’artista durante una mostra al PS1 MoMa ma questi si sarebbe dileguato in mezzo alla folla senza rispondere alle accuse di plagio, dimostrando la sua colpevolezza”. Tra le foto incriminate c’è un’immagine in bianco e nero di una donna con il capo rivolto all’indietro, nell’atto di lanciare alle spalle i suoi capelli. Secondo Janine Gordon, sia la posa della donna sia i punti di luce e l’inquadratura sono prese pari pari da una sua fotografia.
Ad aggravare la posizione di McGinley ci si è messo anche Dan Cameron, ex curatore del New Museum di New York, il quale ha rilasciato una dichiarazione che recita più o meno così: “Ho la necessaria autorità per affermare che le fotografie di Ms. Gordon sono originali e che quelle di Ryan McGinley sono in larga parte derivate dalle creazioni dell’artista”. Insomma, Janine Gordon ha i suoi buoni motivi per far causa, anche perché una sua immagine vale al massimo 5.000 dollari mentre una del più fortunato McGinley vale circa quattro volte di più, sarebbe a dire 20.000 dollari.