Il 30 Settembre 2011, a partire dalle ore 18.00, presso gli spazi della FaMa Gallery di Verona si inaugura la mostra DisGRAZIE, un progetto espositivo inedito di Bertozzi & Casoni, che in anteprima assoluta presenteranno una raccolta di nuove opere per indagare il rapporto arte-natura e le potenzialità espressive della materia nelle sue molteplici accezioni estetiche e plastiche.
Attraverso una lettura concettuale e sperimentale della ceramica, una pratica che fin dal 1980 contraddistingue la ricerca degli artisti, la mostra si articola in due sezioni principali: La prima consiste in zolle di terra contenenti sedimentazioni di varia natura, compresi rifiuti, resti umani e animali. Questi agglomerati – in cui è sepolto ciò che abitualmente si vuole rimuovere, rappresentano l’humus prolifero da cui germinano microcosmi floreali di strabiliante bellezza. La seconda sezione comprende compressioni di scarti recuperati della “discarica” della società consumistica contemporanea (scatolette, lattine e rottami metallici); da questi cumuli di scorie affiorano piante grasse, impermeabili e robuste al punto tale da sopravvivere all’aggressione dei rifiuti e donargli nuovo vigore.
Con questo duplice lavoro in cui convivono disastri e bellezze, Bertozzi & Casoni trasformano l’imminente memento mori della natura con i suoi processi di decomposizione organica e inorganica, in nuova linfa.Grazie al recupero indiziario di quei segni vitali che trascendono la materia, Bertozzi & Casoni trasformano l’inevitabile disGrazia del decadimento in una possibilità per superare la morte e vincere il disagio del vivere umano.
Per il progetto DisGrazie alla FaMa Gallery, Bertozzi & Casoni “forgiano” un’ambientazione surreale e suggestiva per rivelare le contraddizioni e la caoticità della vita postmoderna, affrontando il tema ricorrente della vanitas con un allestimento unico e rigoglioso. Il tutto mediante l’ausilio della ceramica, sostanza fragile e imperitura al contempo, che gli artisti manipolano attraverso modalità espressive ibride e polimorfe con la tenace volontà di favorire l’osmosi fra arte e vita ed eternare la transitorietà dell’esistenza.