More Passion e le provocazioni di Tracey Emin non provocano nessuno

di Redazione Commenta

Non molto tempo fa avevamo pubblicato un divertente articolo dal titolo Tracey Emin è amica del governo inglese. Nel pezzo si faceva riferimento all’indignazione dei fratelli Jake e Dinos Chapman di fronte all’amore viscerale tra la peperina Tracey ed il governo inglese. All’artista era stata infatti da poco commissionata un’opera neon per la sede di Downing Street, con il beneplacito di David Cameron, oramai suo inossidabile fan.

In quell’occasione i Chapman Brothers denunciavano i tagli alla cultura ed i comportamenti di alcuni esponenti storici della corrente Young British Artists che si erano subito schierati dalla parte delle istituzioni con evidenti benefici personali. A distanza di circa 6 mesi, l’opera di Tracey Emin è stata finalmente presentata e da ieri fa ufficialmente parte della collezione privata del fatidico numero 10 di Downing Street. Per non venir meno alla sua fama di birba dell’arte contemporanea, Tracey Emin ha creato una scritta al neon rosa che suona come un’esortazione: “More Passion”. Più passione, una frase forse rivolta allo stesso Cameron o forse all’intero mondo della politica inglese che tra tagli, sommosse popolari e crisi economiche ha mostrato oggi più che mai il suo proverbiale pugno di ferro. L’installazione fa bella mostra di sé proprio all’entrata della Terracotta Room che è stata bollata dai primi visitatori vip come una sorta di night club. La spinta creativa di Tracey Emin è sempre stata dettata dall’originalità e dalla voglia di provocare il pubblico. Oggi però i neon della Emin, uguali a quelli dei locali notturni statunitensi ma con su scritti vaghi pensieri filosofici, non stupiscono più nessuno.

Il problema è che quelli dell’artista sono pensieri filosofici molto elementari, troppo spesso abbiamo visto nelle sue opere errori di ortografia che all’interno di un lavoro fondato sulla parola scritta non dovrebbero comparire. Tracey Emin ha dichiarato di voler aggiungere più brio ad un luogo frequentato da uomini politici grigi e monotoni, a noi sembra che l’unica ad essere monotona è proprio lei.

 

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