Le Biennali come molti di voi sapranno ruotano attorno ad un tema principale, un appiglio che ogni buon curatore utilizza come nastro di partenza da cui partono sia le manifestazioni creative degli artisti sia l’allestimento dell’evento. Solitamente questo appiglio si sviluppa partendo da temi filosofici o sociali, basti pensare ad ILLUMInazioni – ILLUMInations di Bice Curiger o a Fare mondi- Making Worlds di Daniel Birnbaum, tanto per restare dalle parti della Biennale di Venezia.
A volte però capita che lo spunto scelto dal curatore di turno sia un artista, un personaggio talmente ispirato e seminale da influenzare intere schiere di artisti ed eventi. I curatori Jens Hoffmann e Adriano Pedrosa hanno appunto pensato ad un artista quando hanno deciso di sviluppare il tema principale della loro Istanbul Biennial 2011, apertasi lo scorso 17 settembre (in visione fino al prossimo 13 novembre 2011). L’artista in questione è il grande Felix Gonzalez-Torres, raffinato e poetico artefice di creazioni artistiche spesso destinate ad esaurirsi per mano dello spettatore alla stregua del ciclo vitale dell’uomo.
La scelta curatoriale è quindi ricaduta sul titolo di 5 opere di Gonzalez-Torres e sarebbe a dire Untitled (Abstraction), Untitled (Ross),Untitled, (Passport), Untitled (History) e Untitled (Death by Gun). Da questi spunti partono 5 piccole mostre collettive che rappresentano il nocciolo dell’intera Biennale. La scelta di Jens Hoffmann e Adriano Pedrosa è assai intelligente poiché aggira le difficoltà legate ad un’unica grande mostra e permette di esplorare in profondità alcuni temi dell’esperienza umana.
All’interno delle 5 mini mostre vengono generalmente presentate 4 o 5 opere di artisti del calibro di Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Tom Burr, Glenn Ligon, Lygia Pape e Mona Hatoum. Le 5 mostre sono collegate da una solo presentation a cui partecipano circa 50 artisti quali Taysir Batniji, Mark Bradford, Claire Fontaine e Renata Lucas. Grazie a questo modello espositivo i visitatori divengono osservatori attivi e non solamente semplici spettatori delle opere presentate, all’insegna della visione creativa di Felix Gonzalez-Torres.