Passiamo rapidamente in rassegna le ultime notizie provenienti dal bizzarro mondo dell’arte contemporanea. Non molto tempo fa vi avevamo dato notizia del presunto attentato terroristico ai danni della Göteborg International Biennial for Contemporary Art. In quel frangente le forze dell’ordine avevano sgomberato il Roda Sten Art Center, dove si stava svolgendo un evento della prestigiosa Biennale, evacuando circa 4000 persone presenti in quel momento nel complesso.
Oggi, ad un paio di settimane di distanza si è appreso che quella minaccia era concreta e che il bersaglio dei terroristi era appunto Lars Vilks. Ma perché Vilks è odiato a tal punto da scatenare un attacco terroristico? Ciò è presto detto: nel 2007 il disegnatore vendette delle vignette ad alcuni quotidiani e periodici come il Nerikes Allehanda. Nei disegni compariva la figura sacra di Maometto, ingiustamente derisa dall’artista. Inutile dire che il fondamentalismo islamico si è subito scagliato contro Vilks e da qul momento i tentativi di attentato si sono moltiplicati. Nei giorni della Biennale svedese, l’artista si trovava proprio al Roda Sten Art Center. Fortuna che l’intelligence è riuscita a sventare il terribile attentato.
Intanto si è conclusa in quel di New York l’asta organizzata dal dealer David Zwirner e dal celebre attore Ben Stiller in favore delle vittime del terremoto di Haiti. La grande manifestazione, ospitata dalla prestigiosa casa d’aste Christie’s, si è conclusa con il cospicuo bottino di 13.662.000 dollari, spalmati sui 27 lotti presenti. Un’opera del 2011 di Raymond Pettibon è stata venduta per 750.000 dollari mentre Adel Abdessemed ha raggiunto i 350.000 dollari. Bene anche Urs Fischer con l’opera Tomorrow del 2011 che ha raggiunto i 920.000 dollari contro i 400.000 stimanti. Francis Alys da par suo ha contribuito con Le juif errant, olio su tela che si è attestato attorno ai 300.000 dollari ed infine Luc Tuymans ha raggiunto la ragguardevole somma di 1 milione di dollari. Tutte le opere si sono spinte ben oltre le loro quotazioni di partenza, la beneficenza fa bene anche all’arte.