Come previsto il vespaio di polemiche sollevato dalla tappa newyorchese della mostra Hide/Seek non accenna ad attenuarsi, anzi la vicenda sembra regalare siparietti da avanspettacolo ad ogni nuovo giorno. Pietra dello scandalo è sempre lui, il povero e compianto David Wojnarowicz che con il suo video A Fire in My Belly sembra essere divenuto il bersaglio preferito del peggior bigottismo cattolico.
Il pretesto è sempre il solito fotogramma con il crocifisso infestato dalle formiche ma è chiaro che la tematica di Hide/Seek (incentrata sulle diversità e sui molteplici aspetti della creatività LGBT) crea fastidio a molti benpensanti statunitensi. L’ultima strana vicenda ha visto come protagonista il pittore Scott LoBaido il quale, alla luce della prossima apertura di Hide/Seek, ha deciso di comporre un ritratto del direttore del Brooklyn Museum intento a sporgersi dal bordo di una tavoletta del WC. LoBaido ha quindi deciso di far parte della mostra, irrompendo all’interno del museo e tentando di appendere la sua orrenda opera al muro, un poco come quegli atti di guerrilla art portati a termine dal buon Banksy. Ovviamente l’intento dell’artista (da bravo cattolico/bigotto) era quello di manifestare contro le tematiche della mostra legate all’omosessualità. Il piano di LoBaido non è però andato a buon fine visto che lo stesso è stato prontamente fermato all’ingresso del museo dal personale di vigilanza.
Fin qui tutto bene ma ecco che arriva il bello. Dopo il veto del museo, l’opera di LoBaido è riuscita a trovare un collezionista, si tratta di James P. Molinaro, un esponente politico locale che ha deciso di installare l’orribile dipinto nella sala d’attesa del suo ufficio. “L’opera riassume i miei sentimenti riguardo la mostra ospitata dal Brooklyn Museum” ha dichiarato Molinaro e l’artista si è detto fiero di poter esporre la sua schifezza in un ufficio così presitigioso. Questi comportamenti di stampo razzista sono inammissibili e quando provengono da soggetti istituzionali sono vieppiù inaccettabili, pretendiamo le scuse ufficiali di Molinaro e del suo artista prediletto. Tutto questo odio deve finire.