Venerdì 16 dicembre 2011 alle ore 19:00 inaugura presso la galleria FuoriCampo di Siena la mostra collettiva FUORI CAMPO – 42/24h a cura di 42Projekt (Micol Di Veroli e Fabrizio Pizzuto). Un concetto spaziale di natura cinematografica che si aggancia alla spazialità fisica tridimensionale. Questo è il tema portante di Fuori dal Campo – 42/24h, che si propone l’obiettivo di indagare le modalità di immagine-movimento ed immagine-tempo in relazione alle percezioni del fruitore. Partendo da un calembour verbale che implica FuoriCampo, incipit dello spazio artistico che ospita l’evento, il fuoricampo del cinema, ossia tutto ciò che è immaginato e che accade al di là del quadro visivo ed il contesto architettonico di Piazza del Campo a Siena, la mostra proporrà l’essenza del non visto ma comunque presente.
L’evento presenterà le opere fotografiche di Nicola Brandt e Donatella Spaziani e le opere video di Yasmijn Karhof, Yousef Moscatello, Leigh Orpaz e Marina Paris & Alberto D’Amico. Le prime saranno presenti all’interno dello spazio durante le ore diurne mentre i video saranno proiettati durante le ore notturne, ambedue le manifestazioni creative pur dialogando in maniera serrata non potranno essere simultaneamente presenti nello spazio. Così facendo la presenza della fotografia costringerà ad un fuoricampo la videoarte e viceversa, lo spettatore avrà quindi modo di intuire cosa succede al di fuori del proprio campo visivo e del proprio spettro percettivo ma dovrà affidarsi alla sua immaginazione e sviluppare la sua fantasia per riempire il vuoto creato dal medium assente. Suoni eterogenei ed immagini diverse formeranno un’unica architettura sensoriale, amplificata e completata dall’esperienza del visitatore.
All’interno del progetto gli artisti partecipanti ricopriranno un ruolo extradiegetico, ponendosi come voci narranti al di là dell’universo narrativo. Questo complesso meccanismo espositivo attiverà lo spazio, costringendolo ad una vera e propria esplosione al di fuori dei propri confini fisici e limiti strutturali. La galleria e Piazza del Campo diverranno quindi due organismi simbiotici che si fonderanno nell’unico grande background di una storia mossa dalle immagini ed alimentata dal pensiero.