Era da molto tempo che non si sentiva parlare di lui ma evidentemente il folletto dell’arte contemporanea, al secolo mr. Damien Hirst era impegnato a preparare l’ennesimo colpo da maestro. Questa volta il piccolo genio della YBA è tornato sui suoi passi dando forse l’ennesima prova di una mancanza di idee alquanto condivisa all’interno del sistema internazionale, giunto oramai in una fase di stanca.
Per analizzare meglio questa notizia dobbiamo però partire dal passato. Come ben ricorderete, nel 2008 il signor Hirst organizzò un’asta storica, giusto prima del disastro economico dove tra le altre cose scoppiò anche la bolla speculativa dell’arte contemporanea. In quel frangente più di 21.000 persone visitarono la preview exhibition di Sotheby’s con le opere all’asta e nella conseguente vendita di due giorni il celebre artista totalizzò un bottino di circa 200 milioni di dollari. Ebbene, proprio all’alba di quella storica asta, Damien Hirst dichiarò al mondo intero che non avrebbe più creato spot paintings, vale a dire quei simpatici dipinti astratti con i pallini colorati. Sempre in quel frangente Hirst dichiarò che non avrebbe continuato la produzione dei butterfly paintings (quelli conle farfalle) e le altre installazioni con gli animali morti. Eppure oggi il nostro Damien ha ritrattato tutto e siccome negli ultimi tempi gli affari non vanno molto bene, ha deciso di rispolverare dalla soffitta l’idea degli spot paintings: “A quel tempo ero arrivato ad un punto morto. Era inutile continuare con gli spot paintings ma oggi ho ritrovato gli stimoli e le giuste energie” ha dichiarato Hirst al New York Times ma è chiaro che il motore centrale di questa decisione sono i verdoni.
Ovviamente Hirst farà le cose in grande e proporrà un nuovo ciclo di dipinti con i pois colorati in tutte le sedi della Gagosian Gallery sparse per il mondo. 200 dipinti saranno esposti a Parigi, Roma, Hong Kong, Atene, Ginevra, New York, Londra e chi più ne ha più ne metta. A questa incredibile mostra in contemporanea seguirà una grande retrospettiva organizzata dalla Tate Modern di Londra che aprirà le porte il prossimo aprile 2012. Speriamo solo che il buon Hirst non ricominci con i suoi squali in salamoia.