La celebrità delle opere di Hermann Obrist (1862–1927) è sicuramente inferiore all’incredibile valenza artistica e storica che esse detengono. A Monaco a cavallo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 lo scultore svizzero ha praticamente creato la variante tedesca del movimento Art Nouveau, si tratta dello Jugendstil, stile che ha fuso insieme l’intricata maestria delle arti applicate con l’estetica delle belle arti.
La Pinakothek der Moderne di Monaco con Hermann Obrist, Sculpture, Space, Abstraction around 1900 dedica una grande retrospettiva al genio dell’ artista svizzero che sarà in visione fino al prossimo 27 settembre. Per la prima volta in assoluto sarà possibile ammirare opere provenienti dallo Staatliche Graphische Sammlung München, l’archivio poligrafico di stato e dal Gestaltung Zürich, il museo del design di Zurigo. Sarà quindi possibile osservare l’uso di nuovi materiali come la plastilina ed il cemento operato da Obrist per i suoi progetti e per la realizzazione delle sue opere. Oltre a ricostruire il corpus artistico pressochè sconosciuto di un grande maestro, la mostra illustra l’importanza scientifica ed artistica della sperimentazione di Obrist che si avvale dell’immaginario contemporaneo, influenzando anche le odierne generazioni. Questa relazione con il mondo della scienza può essere ravvisata anche nell’arte contemporanea. Nelle sue opere Hermann Obrist lanciò la sua ricerca oltre il tradizionale metodo scultoreo aprendo nuovi sentieri per l’arte del 20esimo secolo e stimolando la nascita del Bauhaus, movimento fondato nel 1919 da Walter Gropius.
Obrist è universalmente riconosciuto come il creatore delle prime sculture astratte capaci di interagire con strutture organiche ed inorganiche, tra i suoi lavori dove è possibile ravvisare tali connotazioni si possono citare numerose fontane e tombe cimiteriali sparse in tutta l’Europa Centrale. L’ultima apparizione pubblica del famoso sculture fu alla Exhibition for Unknown Architects allo Arbeitsrat für Kunst di Berlino nel 1919 dove Obrist fu proclamato il padre di una nuova generazione di giovani architetti e scultori espressionisti.